
Chiesa gremita per il funerale di Marco Innocenti, morto a soli 15 anni (foto Attlami)
La chiesa del Sacro Cuore a Montemurlo ieri pomeriggio era gremita per l’ultimo saluto a Marco Innocenti, 15 anni, morto sabato in casa, all’ora di pranzo, per un malore. Lo studente, lo ricordiamo, fu subito soccorso dai genitori e dal 118 che inviò anche l’elicottero Pegaso ma ogni tentativo di rianimazione risultò vano. La bara bianca di Marco era sotto l’altare con ai lati il picchetto d’onore della guardia di finanza e intorno una folla immensa che arrivava sino alla piazza.
C’erano i genitori, la mamma Luciana Sonnellini, medico legale e il padre, sottufficiale della guardia di finanza in servizio nella squadra di polizia giudiziaria della Procura di Prato, il fratello Gabriele, i parenti, gli studenti dell’istituto Datini che il ragazzo frequentava per l’indirizzo di agraria, gli amici del tennis, il sindaco Simone Calamai, i carabinieri, i colleghi del padre, l’Avis e la Misericordia, i catechisti Alberto e Veronica e tanta gente.
Un dolore composto è quello che ha accompagnato tutta la cerimonia funebre: negli sguardi si leggeva il dolore e la disperazione. Quella di Marco è stata una morte improvvisa e inspiegabile e proprio da questa riflessione sono partite le parole di don Gildas D’Aquin della parrocchia di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, a Bagnolo, la frazione dove il ragazzo viveva e aveva frequentato il catechismo. "Il libro della sapienza – ha detto don Gildas nell’omelia – parla proprio della morte prematura che era inconcepibile anche nell’antichità. Conoscevo Marco, frequentava il catechismo, ha fatto il chierichetto, era dolce, scherzoso e oggi pensiamo: come si può accettare tutto questo? La risposta è che o tu esci da qui con la fede oppure tu perdi la fede. Ciascuno di noi ha una missione per la famiglia, per la società: Marco ha compiuto la sua missione su questa terra. Se questa missione sarà lunga o breve non lo sappiamo perché solo Dio lo sa". Al termine della messa è intervenuta la dirigente scolastica Francesca Zannoni: "Siamo profondamente vicini alla famiglia in questo momento e a tutti i nostri studenti". Alla partenza del carro funebre i compagni di scuola hanno fatto volare tanti palloncini bianchi per Marco e lo hanno saluto con uno striscione: "resterai sempre con noi".
M. Serena Quercioli