
Otto anni e 25 giorni di reclusione per tentato omicidio: l’uomo ferì in testa la donna sordomuta di fronte al figlio piccolo. Aveva il divieto di avvicinamento .
Una maxi condanna per il tentato omicidio dell’ex moglie: otto anni e 25 giorni in rito abbreviato, considerando lo sconto di un terzo della pena. La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio dal gup Marco Malerba nei confronti di un kosovaro di 36 anni, Granit Isufay, difeso dall’avvocato Gabriele Terranova, che nel giugno dell’anno scorso ha preso a sprangate in testa la moglie sordomuta, 38 anni. La donna si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Barbara Londi. Alla parte offesa il giudice ha riconosciuto una provvisionale immediatamente esecutiva di 5.000 euro mentre il risarcimento del danno sarà calcolato in sede civile.
Il grave episodio risale al giugno scorso quando – era tardo pomeriggio – Isufay rintracciò l’ex moglie ai giardini di via Aiaccia a Poggetto (Poggio a Caiano) dove la donna viveva insieme alla famiglia da quando si era separata dal marito, che abitava a Quarrata. L’aggressione, fra l’altro, avvenne sotto gli occhi di innumerevoli passanti e, cosa ancor più grave, di fronte al bambino della coppia che all’epoca aveva appena un anno. La donna fu soccorsa da un’ambulanza mentre era a terra in una pozza di sangue con una grossa ferita all’altezza dell’orecchio. Il bambino era accanto a lei in lacrime. Intervennero anche i carabinieri della stazione di Poggio a Caiano.
I testimoni e la stessa vittima raccontarono che a colpirla in testa con una spranga di ferro era stato l’ex marito che, nel frattempo, era tornato nella sua casa a Quarrata. Rintracciato dai carabinieri venne subito arrestato. All’epoca, fra l’altro, Isufay era già destinatario di una misura cautelare di divieto di avvicinamento alla moglie emessa dal tribunale di Pistoia in seguito alla denuncia di maltrattamenti in famiglia, riferita a episodi avvenuti nel periodo in cui i due vivevano insieme a Quarrata.
Secondo quanto riferirono i testimoni, la donna si trovava ai giardini insieme al figlio piccolo. Il kosovaro arrivò all’improvviso, come una furia, brandendo la spranga di ferro. Quando la moglie lo vide, spaventata, tentò di scappare portandosi dietro il figlio ma fu raggiunta da Isufay che la colpì in testa con la spranga. La donna riportò una profonda ferita a un orecchio e fu sottoposta a un intervento chirurgico.
Dalle carte del processo è emerso che i rapporti fra i due erano tesi e difficili da tempo a causa della natura violenta dell’uomo. Nel periodo dell’aggressione l’uomo aveva il divieto di avvicinamento che però aveva disatteso più volte. In questo anno si è concluso anche il procedimento penale per maltrattamenti al tribunale di Pistoia e l’uomo è stato condannato a quattro anni e quattro mesi.
Ieri è arrivata la stangata in rito abbreviato: otto anni. Il giudice non ha riconosciuto la continuazione dei reati per quali è già stato condannato dal tribunale di Pistoia. Isufay è tutt’ora detenuto nel carcere della Dogaia.
Laura Natoli