La Vallata è in ostaggio. Frane bloccano la 325. Ci risiamo: caos e code. La strada resta chiusa

Vie alternative troppo strette per i mezzi pesanti. Ieri un tavolo tecnico per l’emergenza. Saranno presenti due ambulanze medicalizzate. Calamai: "L’obiettivo è riaprire il prima possibile in località Pusignara".

Eccola, la "tempesta perfetta", la serie di concomitanze fatali che il sindaco di Vaiano era felice di aver scansato per un soffio all’indomani del ribaltamento della cisterna di carburante a La Briglia, pochi mesi fa. Stavolta tutti i tasselli sono andati al loro posto a costruire il peggior scenario mai neppure immaginato per la Val di Bisenzio: chiusa dalla parte sud e dalla parte nord con due frane scese a distanza di pochi giorni sulla principale arteria, la Sr 325. Chiuso l’accesso ad ovest, dove il ponte sulla Sp3 è ancora mancante, strade alternative già insufficienti e inadeguate ridotte a colabrodo e depauperate del benché minimo requisito di sicurezza dal nubifragio del 2 novembre e, per giunta, l’assenza di treni sulla Direttissima.

Un sabato da incubo per chi ha dovuto spostarsi ieri da e per la Val di Bisenzio, convogliato, dopo la frana verificatasi alla Cartaia alle 20 di venerdì, su due strade piccole e tortuose - quella che da La Foresta va a Faltugnano e quella della Collina per Figline - su cui i mezzi più grandi di un’utilitaria faticano a scambiarsi. Una situazione destinata a ripetersi anche oggi e sicuramente domani, anche se, in vista della riapertura di aziende e scuole, le amministrazioni, congiunte, stanno cercando le soluzioni migliori per limitare i disagi. In un lungo tavolo che ha visto ieri pomeriggio insieme prefettura, questura, Asl, Regione, Provincia, Comuni di Prato, Vernio e Cantagallo, vigili del fuoco, polizia municipale della Vallata e di Prato, Rete Ferroviaria Italiana, Autolinee Toscane, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Unione industriale Pratese e sindacati, sono state definite alcune azioni per limare le criticità che si presenteranno oggi e sicuramente anche domani, giorno in cui è sicuramente previsto il protrarsi della chiusura dal lato sud.

Sul tema della sicurezza, visto che anche le ambulanze e i mezzi dei Vigili del Fuoco dovrebbero passare dalle due vie di fuga che hanno carreggiate minuscole (peraltro nella giornata di ieri il traffico per diverso tempo è rimasto bloccato anche lì) saranno presenti due ambulanze medicalizzate, mentre il distaccamento dei vigili del fuoco di Vaiano sarà potenziato con personale fisso da Prato. La Regione Toscana, Rete Ferroviaria Italiana e Autolinee Toscane sono impegnate a organizzare i servizi che consentano di raggiungere la stazione di Prato con il treno, trovando poi bus disponibili per gli spostamenti verso le scuole, in particolare verso il Polo di Reggiana. Il punto, ora, è cercare di riaprire il prima possibile almeno una corsia per i mezzi pesanti, per consentire anche alle aziende di poter lavorare da lunedì e probabilmente il primo sbocco a tornare disponibile sarà quello verso nord.

"Come Provincia – spiega il presidente Simone Calamai - stiamo spingendo con le lavorazioni per cercare di riaprire al più presto la Sr 325 in località Pusignara, tra Sasseta e Montepiano, per consentire ai cittadini della zona di poter raggiungere almeno agevolmente la frazione di Mercatale di Vernio". Per quel che riguarda la frana a La Cartaia, invece, i tempi sembrano più lunghi, visto la situazione ben più complessa. "Stiamo facendo le verifiche con i geologi per capire quanto questa frana sia profonda e quanto sia a rischio il versante rispetto a nuove cadute e nuove frane. C’è una parte della frana stessa che è ancora in bilico e quindi sarà necessario fare un disgaggio, una sorta di disboscamento, su tutto il versante prima di decidere per eventuali interventi. La volontà e l’obiettivo della Provincia sono quelli di ricreare quanto prima le condizioni per riaprire la circolazione sulla 325 ma per le caratteristiche del movimento franoso non sarà una questione veloce. In questo momento, maltempo permettendo, la ditta deve effettuare il disgaggio e i geologi devono verificare l’entità della frana e decidere i provvedimenti per la messa in sicurezza". Nell’eventualità di una "ripulitura" del versante, la soluzione per la sicurezza per una probabile apertura di una corsia di marcia arriva dal georadar dell’Università, che potrebbe captare all’istante potenziali movimenti. Oggi ci sarà un nuovo tavolo da cui sono attese le disposizioni per i giorni a venire.

Claudia Iozzelli