REDAZIONE PRATO

La tragedia di Vernio. Schiacciato dal camion : "Stanchi di contare morti"

L’uomo ha tentato di fermare l’automezzo che stava scivolando nella scarpata. I sindacati: "Ormai è un’emergenza, è necessario dedicarvi più attenzione".

Sul posto sono intervenuti il 118, i vigili del fuoco, la polizia municipale, i carabinieri e i tecnici dell’Asl

Sul posto sono intervenuti il 118, i vigili del fuoco, la polizia municipale, i carabinieri e i tecnici dell’Asl

E’ rimasto schiacciato dal camion con cui si era recato al lavoro insieme ad alcuni colleghi. L’ennesima tragedia sul lavoro si è consumata ieri mattina, intorno alle 11,30, in un cantiere stradale a Vernio, comune dell’alta Valbisenzio (Prato) dove l’operaio, albanese di 57 anni ma con regolare permesso di soggiorno, ha perso la vita. Secondo quanto appreso, gli operai stavano realizzando un parapetto in cemento in via Bisenzio, il tratto di strada che collega Mercatale di Vernio a Montepiano. La strada è in pendenza e sembra che il mezzo pesante abbia cominciato a perdere aderenza sul terreno scivolando piano piano verso la scarpata. L’albanese avrebbe tentato di bloccare il camion ma non ce l’avrebbe fatta rimanendo schiacciato. Il tir è poi finito dentro al fiume Bisenzio. I colleghi di lavoro si sono subito accorti di quello che stava accadendo, anche se non si trovavano nei pressi del mezzo, e hanno chiesto l’intervento dei soccorsi. Sul posto sono intervenuti l’ambulanza con il medico, i vigili del fuoco, la polizia municipale, i carabinieri e dopo i tecnici della prevenzione sui luoghi di lavoro dell’Asl.

Purtroppo per l’uomo non c’era più nulla da fare: è morto sul colpo. In Valbisenzio è arrivato il magistrato di turno per coordinare i rilievi. La procura, diretta da Luca Tescaroli, ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo per individuare eventuali responsabilità nell’incidente. Resta da capire come abbia fatto il mezzo pesante a muoversi da solo: il freno a mano non ha retto? Oppure non era stato inserito per una disattenzione? Spetterà alla procura ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Intanto sono arrivati i messaggi di cordoglio per l’ennesimo incidente mortale sul lavoro in Toscana.

"Un’altra morte sul lavoro nel nostro territorio, l’ennesima, a conferma che stiamo vivendo una vera emergenza alla quale tutti, non solo i sindacati, ma anche la politica, le istituzioni, le autorità pubbliche devono dedicare più attenzione. Siamo stanchi di piangere e contare i morti". A dirlo sono Cgil, Cisl, Uil e le rispettive categorie del settore edile, Fillea, Filca e Feneal, del territorio pratese. "Non bastano più le belle parole, non bastano più i proclami di ‘mai più’. Forse c’è chi non si è accorto della gravità di quanto sta accadendo", concludono dai sindacati. "Ogni morte sul lavoro – ha detto il presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo – è una ferita inaccettabile per la nostra comunità. È dovere di tutte le istituzioni, a ogni livello, fare il massimo affinché la sicurezza nei luoghi di lavoro sia sempre una priorità assoluta, perché non si può e non si deve morire per lavorare. Serve uno sforzo collettivo per rafforzare i controlli, promuovere la cultura della prevenzione e investire in formazione".

Laura Natoli