
La Tessitura Italia festeggia 30 anni
"Avevo 24 anni quando decisi di lasciare il lanificio di famiglia. All’epoca fui supportato da mio padre e dai soci del lanificio ad aprire la mia ’Tessitura Italia’: era il febbraio del 1994, partimmo con 15 telai e 9 dipendenti. Quando decisi di fare questo passo la tessitura era a supporto del lanificio di famiglia, in seguito l’attività è cresciuta e si è trasformata in una tessitura conto terzi. Negli anni sono state acquisite altre tessiture e nel luglio del 2023 c’è stata la fusione in un’unica società: oggi abbiamo quattro stabilimenti produttivi, 96 telai e 45 dipendenti". Andrea Borelli, 54 anni, imprenditore con il tessile nel sangue, racconta la sua storia tutta d’un fiato. La storia di un giovane volenteroso che crede nella peculiarità di Prato e decide di investire non solo economicamente, nel distretto. Il tempo gli ha dato ragione, le soddisfazioni non sono mancate: oggi quella che era un piccola tessitura con 15 telai, ne ha quasi 100 e quattro stabilimenti. Trenta anni di attività, un traguardo importante che Andrea Borelli, poliedrico imprenditore, ha deciso di festeggiare e condividere con tutti i suoi dipendenti, clienti e collaboratori: una grande festa che si terrà domani al ristorante I Vivai. Non sono sempre stati momenti facili: la grande crisi del 2008, gli anni del Covid, ma Borelli non si è mai arreso ed ha sempre creduto nel tessile e nel know how di Prato.
"Sulle persone ho sempre investito più che sui macchinari – spiega Borelli –. Anche nei momenti più difficili della crisi ho sempre preso ragazzi giovani per formarli in azienda". Il tessile c’è, ridimensionato, ma vivo. Lo dicono i numeri, lo dicono imprenditori come Borelli che non nascondono di credere ancora nel distretto e nelle sue potenzialità.