REDAZIONE PRATO

La scomparsa di mamma coraggio

Maria Teresa Gualandi dal 2007 in Africa per aiutare i bambini

Maria Teresa Gualandi in una bella foto insieme al marito Enrico Spinelli in Burkina Faso

Prato, 1 ottobre 2019 - Aveva saputo trasformare in amore il dolore immenso derivato dalla perdita di due figli. Maria Teresa Gualandi, 65 anni, una vita spesa a favore degli altri, è morta dopo una lunga malattia che l’aveva costretta ad abbandonare la missione umanitaria in Burkina Faso e a rientrare nella casa di San Giusto insieme al marito Enrico Spinelli. Dopo un lunga battaglia, Maria Teresa non ce l’ha fatta. Il funerale in forma privata è stato celebrato sabato alle cappelle del commiato della Pubblica Assistenza, poi la salma è stata cremata. In tanti si sono stretti attorno al marito, ex titolare di un’officina meccanica della città.

Maria Teresa Gualandi era molto conosciuta per il suo impegno in Africa in favore dei bambini svantaggiati: ex infermiera in pensione, con il marito Enrico, dopo la perdita dei figli, aveva aderito al movimento Shalom fondando la sede pratese in via Ferrara al Soccorso e dedicandosi anima e corpo al volontariato in paesi in via di sviluppo, soprattutto in Burkina Faso dove dal 2007 la coppia avevainiziato a prestare il proprio impegno concretamente. Era il 18 dicembre del 1996 quando Nico, il figlio 17enne dei coniugi Spinelli, perse la vita in un incidente in moto in via Cava, a pochi metri da casa. Un altro dolore immenso, un altro vuoto incolmabile per quei genitori già provati dalla perdita del figlio più piccolo avvenuta nel 2003, quando Iury, il maggiore, li aveva lasciati.

Due tragedie che hanno segnato profondamente la vita di Maria Teresa che però non si è mai arresa, anzi ha saputo trasformare il dolore in speranza per i bambini rimasti orfani. In Burkina Faso Maria Teresa ed Enrico si sono occupati soprattutto del centro di accoglienza per bambini abbandonati e in difficoltà nel Nord Ovest del Paese, precisamente a Nouna. Quando arrivarono nel 2007 non c’era niente, era necessario tirare su un vero centro d’accoglienza per piccoli rimasti orfani: per la causa i due coniugi si sono sempre impegnati molto riuscendo a scaldare il cuore di Prato. Nel tempo hanno raccolto il denaro necessario a costruire il centro di accoglienza, organizzando cene, raccogliendo donazioni di privati e aziende, vendendo calendari. Oggi il centro d’accoglienza ospita cinquanta bimbi rimasti solo. Un segno tangibile a memoria dell’impegno e della vita di Maria Teresa.