La scelta della direzione Pd è Caterina Bini Ma poi succede di tutto. E spunta Nannicini

La senatrice pronta a rinunciare per favorire Squittieri. Via Carraia tentenna, in serata l’ipotesi dell’economista. E Bini precisa: "Non mi faccio indietro"

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Meno di 24 ore per cambiare di nuovo le cose, o forse no. E una giornata da psicocdramma in casa Pd. La griglia di partenza approvata dalla direzione nazionale del Pd la notte di Ferragosto già ieri mattina ha mostrato le prime crepe, fra malumori degli esclusi e cambi di rotta. Per l’uninominale della Camera la candidata prevista era Caterina Bini, pistoiese classe 1975, senatrice uscente e sottosegretario, che però ieri mattina ha annunciato la possibilità di ritirarsi da quel collegio in modo da favorire la candidatura di una donna pratese, ovvero l’assessore Benedetta Squittieri.

La giornata è stata convulsa, dalle parti di via Carraia. Il segretario Marco Biagioni avrebbe chiesto alla segretaria regionale Simona Bonafé di valutare anche un’altra candidatura, ovvero quella dell’assessore all’urbanistica Valerio Barberis, e avrebbe chiesto qualche ora in più di tempo per valutare la situazione. Nel frattempo da Roma altri movimenti. Vista la possibile rinuncia di Bini, dal Nazareno è arrivata l’indicazione di candidare nel nostro collegio Tommaso Nannicini, senatore uscente classe 1973 di Montevarchi, ordinario di economia politica alla Bocconi, consigliere economico di Matteo Renzi quando era premier, per il quale nella griglia di partenza approvata nella notte un posto non era stato trovato. La notizia si diffonde attraverso le agenzie di stampa intorno alle 20. Pochi minuti dopo, sempre attraverso le agenzie, lapidaria arriva la dichiarazione di Caterina Bini: "A differenza di quanto diffuso da alcune agenzie di stampa, tengo a precisare che non ho rinunciato alla candidatura del collegio uninominale di Prato". Cosa succederà?

Bini in realtà era pronta a fare un passo indietro, ma per favorire la candidatura di una donna pratese, quindi Squittieri. Non ha firmato rinunce alla candidatura. La sottosegretaria per i rapporti con il Parlamento è del resto candidata anche in due liste proporzionali: al terzo posto nel collegio plurinominale della Camera di cui anche Prato fa parte e al terzo nel collegio che comprende Firenze e Pisa. Posizioni sufficienti a garantire l’elezione? I sondaggi non sono troppo favorevoli al centrosinistra, ma in realtà nel listino della Camera del nostro collegio è come se fosse seconda, visto che la capolista Anna Ascani è la prima anche in Umbria e dovrebbe rinunciare all’elezione in Toscana. Davanti a Bini, come vuole l’alternanza di genere, c’è un uomo, pistoiese come lei, ovvero il giovane Marco Furfaro, ex di Sinistra ecologia e libertà, a lungo tra i nomi papabili per il nostro maggioritario e in questa posizione molto più al sicuro. Al fixing di ieri sera, quindi, i pistoiesi sono due: il certo Furfaro e la molto probabile Bini. Ma Nannicini? Le bocce non sono ferme. Potrebbe restare Bini. Chissà. Ci sono ancora quattro, massimo cinque giorni, per chiudere il quadro e dare un finale al tormentone. Quattro, massimo cinque giorni anche per conoscere chi sarà lo sfidante – o la sfidante – di centrodestra, con le chanches della deputata pratese di Forza Italia Erica Mazzetti in aumento.

In generale, il nostro collegio è fra quelli contendibili, non sicuri cioè, ma con i tempi che corrono (troppi aspiranti, pochi posti sicuri) è di certo meglio di una candidatura nel nostro collegio del Senato, quello sì dato per perso da Pd e alleati con la assai probabile vittoria di Massimo Mallegni, senatore uscente e coordinatore regionale di Forza Italia. C’è infine il terzo polo, ovvero Italia Viva più Azione, con nessun pratese nei collegi uninominali. Il nome più accreditato alla Camera è quello dell’europarlamentare Nicola Danti, fiorentino classe 1966, renziano di ferro, ex consigliere regionale e attuale vice-presidente del gruppo Renew Europe al Parlamento europeo. Per il Senato dovrebbe invece correre Barbara Masini, un’altra pistoiese, senatrice uscente, che ha aderito ad Azione dopo le dimissioni da Forza Italia. Italia Viva di Prato ha indicato una rosa di nomi per le liste proporzionali, più un atto di testimonianza. Fra questi anche quello di Mauro Vannoni, che in Parlamento c’è stato dal 1992 al 2001 come deputato Pds e Ds. In un altro mondo.

Anna Beltrame