La rivolta delle rsa pratesi "In provincia 240 posti in più Sistema a rischio e costi alti"

La Cgil denuncia l’invasione di nuovi investitori nel settore: "Le famiglie non avranno benefici. A rischio invece il lavoro degli operatori: alcune strutture potrebbero ridurre il loro personale".

La rivolta delle rsa pratesi  "In provincia 240 posti in più  Sistema a rischio e costi alti"

La rivolta delle rsa pratesi "In provincia 240 posti in più Sistema a rischio e costi alti"

"Introdurre 240 posti letto in più nel sistema delle residenze sanitarie assistenziali, oltre agli 847 già autorizzati nella zona pratese, porterà solo caos, nessun posto di lavoro in più né miglioramenti per gli anziani non autosufficienti o la riduzione dei costi per le famiglie". Sandro Malucchi, segretario generale della funzione pubblica Cgil di Pistoia e Prato, attacca sui nuovi posti in rsa autorizzati che "non porteranno vantaggi, ma grane alle strutture già segnate dalla pandemia, dai rincari e dall’inflazione". Soprattutto, l’aumento dell’offerta di 240 posti (in Toscana altri investimenti simili sono portati avanti da grandi gruppi francesi o fondi) non potrà diminuire i costi, poiché "sono fissati da regole volte a garantire la qualità del servizio". In particolare a Prato le rsa sono 18 per 847 posti: il finanziamento del sistema sanitario regionale per le quote sanitarie è di oltre 11 milioni di euro per una copertura di circa 570 posti. Secondo Malucchi l’arrivo di nuove strutture non porterà ad un aumento delle quote corrisposte dalla Regione e dunque non ci sarà nessun vantaggio, sul fronte dei costi, per le famiglie.

C’è anche un altro fronte, secondo la Cgil: "Rischiamo lo svuotamento delle strutture attuali a favore delle nuove con conseguente perdita ingente di posti di lavoro, visto che non esiste alcun obbligo di riassorbimento del personale delle rsa che perdono ospiti". Una situazione surreale che "non è stata programmata" e che porterà a cedere "quote di governo del servizio di cura degli anziani". Malucchi invoca l’elaborazione di "nuove regole autorizzative per le rsa, che valorizzino le imprese locali".

Qual è la mappa pratese? Il tasso di presenza nelle rsa degli anziani ogni 1.000 residenti qui è di 4,15 a fronte della media di 8,26 per tutta la Asl Centro. Le quote sociali per gli ospiti non autosufficienti destinatari del finanziamento regionale vengono erogate dai sette comuni dell’area pratese per oltre 3,5 milioni di euro (bilancio della Società della Salute). Vale invece oltre 6,8 milioni di euro la compartecipazione degli ospiti delle rsa pratesi sulla base dell’Isee.

Il valore giornaliero della quota sanitaria è passato dai 52,32 euro giornalieri del 2018 ai 53,32 euro del 2020 per arrivare ai 54 euro nel 2023 a cui si aggiungono, sotto forma di ristori covid, 2,5 euro al giorno per il 2022 e per il primo semestre del 2023.

Gli anziani pratesi non autosufficienti con livello di gravità alta e altissima sono 2.150 a fronte di 4.600 anziani non autosufficienti.

Sara Bessi