REDAZIONE PRATO

La rivincita delle università straniere Dopo due anni tornano gli studenti

Finalmente in città primi 94 ragazzi provenienti dal Connecticut. Mancavano da febbraio del 2020. Riaprono New Haven e Monash. Il manager: "È stato un periodo lungo e difficile senza alcun entrata"

Due anni senza studenti, né corsi e attività. È stato un tempo sospeso e infinitamente lungo per le università straniere presenti in città che hanno trascorso questi lunghi mesi di lockdown infinito con tante incertezze e non poche difficoltà economiche. Tenere sedi aperte, tra affitto e utenze, senza portare avanti alcuna attività non è stato semplice e adesso che la pandemia ha rallentato la corsa e i vaccini hanno contribuito a rendere più facili gli spostamenti, anche le università straniere presenti in città - la New Haven e la Monash - possono finalmente tirare un sospiro di sollievo e tornare alla normalità. Da oggi a febbraio sono oltre 300 gli studenti del terzo anno accademico che arriveranno in città, tanto attesi non solo dai campus ma anche dalle strutture ricettive e dai locali del centro.

Sì perché gli studenti rappresentano una risorsa anche in termini economici per i commercianti del centro storico. Ci eravamo abituati a convivere con gruppi di studenti e studentesse dalla pelle chiara e dai capelli biondo cenere provenienti da Oltreoceano, giovani pochi più che ventenni australiani e americani. Poi il Covid ha sbarrato la strada ai viaggi e ai ragazzi svuotando la città. L’ondata improvvisa del virus ha sparigliato i programmi e costretto le università a sospendere e cancellare i corsi di studio e ad invitare contemporaneamente studenti e docenti a fare le valigie per tornare nei loro Paesi. Era febbraio del 2020 quando le porte dell’australiana Monash University Prato Center e della statunitense University New Haven Tuscany Campus si sono chiuse. Ora il cambio di rotta. "Siamo pazzi di felicità, non lo nascondo", dice il direttore del campus New Haven, Kevin Murphy. "Finalmente possiamo accogliere di nuovo i nostri studenti e pensare ad una programmazione per i prossimi mesi. È davvero una bella sensazione". Sono 94 i ragazzi arrivati nel corso del fine settimana dal Connecticut che alloggeranno nelle camere della New Haven in piazza San Francesco. "In questo lungo periodo segnato dal Covid abbiamo continuato a fare attività di marketing e promozione, ma certo mancava una parte fondamentale della nostra didattica. Abbiamo deciso di riprendere solo adesso i corsi in presenza, è stata una decisione giusta visto che le scorse settimane sono state tra le più difficile dal punto di vista dei contagi. Ora va meglio: le prime lezioni dei corsi le abbiamo organizzate on line e da oggi finalmente i ragazzi sono arrivati a Prato dove potranno restare per studiare criminologia, psicologia come nella nostra tradizione", aggiunge Kevin Murphy. "Stiamo già pensando alla stagione estiva e ad introdurre nuovi corsi, ci sono per fortuna già tante richieste anche per i prossimi mesi perché abbiamo un arretrato di due anni da smaltire". Non è l’unica buona notizia perché a breve torneranno anche i ragazzi della Monash, l’Università australiana, la prima ad aprire a Prato nel 2001. Entro giugno sono attesi 200 studenti per frequentare diversi corsi da Giurisprudenza, Design, Studi europei, Italiano: come da tradizione i ragazzi ospiti della Monash alloggeranno negli hotel del centro convenzionati con la scuola.

"Sono stati anni difficili, abbiamo avuto il personale in cassa integrazione e per fortuna siamo riusciti a mantenere contenuti i costi", conferma la manager del campus Cathy Crupi. "In questo lungo periodo segnato dalla pandemia abbiamo continuato a portare avanti qualche progetto specifico, lavorando ad esempio alla realizzazione del nuovo sito e a breve saranno pronti i video per promuovere i nostri progetti e Prato". I primi studenti arriveranno a giugno e poi nei mesi a seguire: la durata dei soggiorni varia da uno a quattro mesi a seconda del corso scelto. "È un’ottima opportunità per noi ma anche per tanti locali della città che hanno accolto a braccia a aperte questa notizia".

Silvia Bini