Assessora regionale toscana Monia Monni, Prato e la sua provincia hanno avuto di nuovo paura.
"L’allerta arancione si è dimostrata appropriata e il sistema era pronto ad affrontarne gli effetti. Si tratta, purtroppo, di eventi significativi che saranno sempre più frequenti. Questa allerta ha riguardato territori già fortemente colpiti: capisco la frustrazione e la paura della popolazione, che a distanza di pochi mesi, ha nuovamente dovuto affrontare l’acqua che ha invaso strade garage e scantinati. Il reticolo idraulico ha retto bene, ma non è stato sufficiente a evitare gli allagamenti provocati dall’insufficiente drenaggio urbano".
Il panorama degli interventi di somma urgenza per i torrenti pratesi che ci dice?
"Gli interventi di somma urgenza, per un importo di circa 130 milioni di euro, sono sostanzialmente quasi tutti terminati. Uno sforzo significativo che è riuscito a mettere a terra centinaia di interventi in 10 mesi. Per la Marina stiamo rifacendo completamente il muro di Villa Moltalvo e questo ci permetterà di ridurre fortemente il rischio residuo".
Ieri Bardena e Stregale sono usciti dall’alveo... garage e cantine nuovamente allagati e soprattutto una sensazione di pericolo costante.
"Si tratta di due situazioni differenti. La fuoriuscita del Bardena è stata causata dalla presenza del cantiere per il ripristino dell’argine. Era prevista ed è stata gestita e controllata e ne è rimasta coinvolta solo la viabilità limitrofa. Una volta terminato il cantiere, ossia entro ottobre, questa criticità sarà risolta e, in generale, le condizioni di sicurezza di quella parte di territorio saranno decisamente migliori. Lo Stregale, invece, presenta un esteso tombamento che attraversa l’abitato di Montemurlo. In questo caso è necessario verificare con l’amministrazione comunale quali interventi ulteriori attuare oltre a quelli già disposti ed eseguiti".
Fogne che non ricevono, pioggia abbondante, lavori: un mix di cause preoccupante
"Il tema del sistema fognario è fondamentale per la gestione efficace delle bombe d’acqua. Un buon sistema fognario deve avere la stessa importanza di una nuova cassa di espansione o del dimensionamento di un fiume, soprattutto in territori particolarmente urbanizzati. Per questo nelle prossime settimane ho convocato una riunione con Anci, Cispel, Ait e gestori del servizio idrico per iniziare ad affrontare il tema. Non è una competenza regionale, ma siamo disponibili a dare una mano".
Lei ha chiesto risorse supplementari al governo per interventi strutturali. Ha avuto qualche segnale?
"Purtroppo nessun segnale. Proprio poche settimane fa feci un appello al Governo sul vostro quotidiano, proprio per iniziare a discutere di ricostruzione. Abbiamo già perso quasi un anno di tempo, ma per quanto ci riguarda non ci siamo fermati e proprio in questo anno abbiamo già realizzato interventi per circa 130 milioni di euro. La nostra struttura è pronta per la ricostruzione, ma è necessario il miliardo di euro richiesto nel piano di interventi".
Bisogna fare di più per mettere in sicurezza il territorio
"Con le somme urgenze abbiamo riportato il territorio nelle stesse condizioni di sicurezza antecedenti il 2 novembre, ossia quelle previste da tutte le norme e i piani di settore. Ma la realtà ha superato ogni studio o norma e noi dobbiamo mettere territorio e comunità nella condizione di resistere ad eventi estremi, ma non più rari".
Luigi Caroppo