ANTONIO MANNORI
Cronaca

La morte di Iannelli? "I genitori hanno altri figli"

La memoria difensiva del Comune di Molino dei Torti fa indignare il padre di Giovanni. "Parole incredibili". Chiesto maxi risarcimento

di Antonio Mannori

Parole "incredibiltato sdegno. Più di uno sportivo lo ha espresso anche sui social definendole "aberranti". Sono quelle scritte nella memoria difensiva dall’avvocato che assiste il Comune di Molino dei Torti, citato dalla famiglia Iannelli nella causa civile per la morte in gara di Giovanni, insieme alla società organizzatrice della corsa, i direttori della stessa, il presidente di giuria ed il Comitato Regionale Piemonte di ciclismo. Cosa ha scritto il legale Tomaso Giraudo? Che si tratta di una "tragedia famigliare che non riveste carattere di eccezionalità rispetto a ciò che avviene sulle nostre strade, suoi luoghi di lavoro, nell’attività ricreativa ed anche in quella sportiva". Poi ancora, più avanti, spiegando perché le richieste della famiglia Iannelli non sono a suo giudizio legittime, l’avvocato ha aggiunto: "Il dolore è una conseguenza inevitabile per chiunque perda affetti così stretti, ma il criterio di valutazione non può che uniformarsi a casi analoghi. I genitori per fortuna hanno altri figli ed i nonni altri nipoti; la giovane fidanzata, superato il trauma del triste evento, potrà legittimamente ricostruirsi una nuova vita". Infine si parla di un "rischio elettivo che ogni corridore si assume" nelle gare sportive.

Indignato e disgustato il padre di Giovanni, che continua insistentemente a battersi, ma in pochissimi lo ascoltano.

"Sono parole da non credere – dice Carlo Iannelli – anch’io sono avvocato ma certe frasi non le avrei mai scritte. Continuerò, è una promessa che ho fatto a Giovanni, a battermi in ogni sede, per avere giustizia, perché credo ancora in questa, altrimenti avrei smesso anche di fare l’avvocato. Non credo più invece in questo ciclismo".

L’avvocato Tomaso Giraudo, da noi contattato, ha spiegato così le sue parole: "Essendo una causa con richiesta di risarcimento danni (quasi un milione e 600mila euro, ndr) il fatto che il giovane non avesse una sua famiglia e che non fosse figlio unico sono due aspetti che hanno una precisa rilevanza. Le mie parole vanno interpretate in questo senso. Per quanto riguarda la gara, ricordo che si svolge da 87 anni e che gli organizzatori avevano tutte le autorizzazioni anche per l’ultima edizione. Nessuno prima della partenza ha mosso obiezioni. Anche a fare sport purtroppo ci sono rischi".