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La Misericordia avanti senza dubbi Il forno crematorio lo farà da sola

Dall’assemblea degli iscritti via libera all’unanimità alla proposta di realizzare l’impianto in via Galcianese. Nessuna apertura sull’ipotesi di una gestione condivisa. Il vescovo: "Dalla Cei non arrivano preclusioni"

Il primo passo ufficiale è stato mosso: l’assemblea generale degli iscritti alla Misericordia di Prato ha approvato all’unanimità la proposta di realizzare nel cimitero privato di via Galcianese il primo tempio crematorio della città. Il passaggio avvenuto mercoledì sera non era banale: la dirigenza dell’arciconfraternita prima di tirare dritto sul progetto che ha fatto molto discutere a Prato, voleva essere certa di avere l’appoggio degli iscritti. Sostegno che è arrivato all’unanimità. L’importanza del tema si è capito guardando alla folta platea dei presenti. Fra questi anche alcuni residenti che speravano di scoprire qualche dettaglio in più sull’iniziativa della Misericordia.

Elementi, soprattutto sull’eventuale inquinamento nel quartiere derivante dalla cremazione, che però non sono emersi perché, come ribadito più volte dal proposto Gianluca Mannelli, "non abbiamo alcun progetto nel cassetto, siamo partiti semplicemente da una ipotesi sottoposta agli iscritti. La proposta è stata accettata e adesso ci metteremo a lavoro con i nostri tecnici per capire quali sono i passi da compiere". Ma cosa dovrà fare adesso la Misericordia per concretizzare il progetto? Il primo passo sarà quello di aprire un dialogo con l’amministrazione comunale. La giunta Biffoni è consapevole che realizzare il tempio crematorio in una struttura privata potrebbe essere l’unico modo per mandare avanti un progetto contestato più volte in differenti zone pubbliche della città. Allo stesso tempo sindaco e assessori dovranno risolvere il problema dei malumori nelle altre associazioni di volontariato del territorio, che da questa partita sono rimaste escluse. Anche mercoledì sera, dal proposto della Misericordia Mannelli non è arrivata alcuna apertura sull’ipotesi di una eventuale gestione condivisa del tempio crematorio. Una volta ottenuto il via libera politico, l’arciconfraternita dovrà dare il via allo studio di fattibilità individuando un gruppo di professionisti specializzati. E successivamente, dopo la progettazione preliminare, dovrà ottenere il benestare della commissione urbanistica del Comune. In attesa dei passaggi politici, la Misericordia ha ottenuto altri due appoggi importanti. "Il vescovo Nerbini, che ringrazio per la consulenza e il supporto - prosegue Mannelli - ci ha fatto pervenire un parere scritto nel quale conferma che da parte della Cei non ci sono disposizioni contrarie alla realizzazione di tali impianti. Pertanto non ci sono discussioni relative all’opportunità".

Ad appoggiare la Misericordia è anche la deputata di Forza Italia, Erica Mazzetti. "Un’iniziativa di sensibilità e civiltà", dice. "Sull’impegno, la presenza, la continuità plurisecolare della Misericordia è superfluo ripetersi, bisogna rimarcare, invece, che, ancora una volta, il terzo settore e, più in generale, la società civile interviene nei vuoti lasciati dalle amministrazioni. Non è la sola infrastruttura che occorre alla città e non possono essere sempre i cittadini a compensare con la buona volontà".

Stefano De Biase