La mezzaluna al Pecci: primo sopralluogo

Dopo l’inchiesta de La Nazione, definitivo l’accordo per sistemarla sulla collinetta tra la rotonda della questura e l’ingresso del museo

Un altro passo avanti per rivedere la mezzaluna di Staccioli davanti al Pecci, dove è sempre stata e dove deve stare. Ieri mattina si è svolto il sopralluogo per definire la collocazione dell’opera "Prato 88", attualmente abbandonata in un campo in via Toscana come denunciato su La Nazione lo scorso ottobre dal

consigliere del circolo di Cafaggio, e membro dell’osservatorio ambientale, Luca Soldi. C’è l’accordo, anticipato dal nostro giornale il 18 novembre, per sistemarla sulla collinetta tra la rotonda della questura e l’ingresso del Centro Pecci.

Al sopralluogo di ieri mattina erano presenti l’assessore alla cultura Simone Mangani, il direttore del Centro Pecci Stefano Collicelli Cagol, Silvia Cangioli e Piero Nieri per l’associazione Centro per l’arte contemporane Luigi Pecci (comproprietaria dell’opera-simbolo assieme al Comune), Diana Toccafondi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e l’ex presidente Franco Bini, Andrea Alibrandi in rappresentanza dell’Archivio Mauro Staccioli.

Il sopralluogo si è svolto insieme ai tecnici del Comune ed ha portato all’accordo definitivo, dopo una prima ipotesi già discussa in un incontro precedente, sulla collocazione dell’opera di Staccioli e l’orientamento rispetto alla struttura del museo disegnata da Maurice Nio.

L’amministrazione verificherà l’entità delle spese di progettazione e affiderà gli incarichi dopo l’approvazione del bilancio preventivo 2023. L’assessore Mangani a novembre sottolineò che serviranno un rilievo topografico e carotaggi per preparare l’area che dovrà accogliere l’opera. I costi complessivi per la ricollocazione sono stimati in circa 200mila euro, perché l’opera deve essere anche riallestita e restaurata visto che si trova in un campo.

Al problema dei costi bisogna poi affiancare il fattore tempo, ovvero c’è da capire quando la mezzaluna potrà davvero tornare davanti al museo, quando la città potrà di nuovo ammirare uno dei suoi simboli.

Sull’abbandono dell’opera, inoltre, c’è anche un’indagine aperta dalla procura dopo la denuncia di ottobre de La Nazione, quando appunto emerse, su segnalazione di Luca Soldi, che la mezzaluna era stata abbandonata in un campo in via Toscana. La procura in particolare ha aperto un fascicolo, modello 45

(senza indagati né ipotesi di reato), per fare chiarezza, ovvero capire qual è la storia che sta dietro all’abbandono dell’opera

d’arte.