
La guerra dell’Imu in Cassazione Ballano 6 milioni fra Comune e Asl
E’ un contenzioso che sfiora i 6 milioni di euro quello che mette contro il Comune di Prato e l’Asl Toscana Centro. Tutto ruota intorno all’ex ospedale Misericordia e Dolce, dismesso nell’autunno 2013 contestualmente all’apertura del Santo Stefano di Galciana e successivamente demolito a partire da inizio 2020. Per questi sei anni in cui il vecchio ospedale è rimasto non operativo, e comunque non destinato a funzioni sanitarie, secondo Sori (che cura la parte di riscossione crediti per conto del Comune di Prato) l’Asl Toscana Centro è chiamata a pagarci l’Imu. Una vera e propria stangata per l’azienda sanitaria perché si parla di una cifra che fra rate, interessi e sanzioni si aggira sul milione di euro all’anno. Secondo Sori, gli immobili a destinazione sanitaria sono esenti dal pagamento dell’Imu, ma il vecchio ospedale da più di 40.000 metri quadri di estensione negli ultimi sei anni non ha più avuto funzioni pubbliche. E quindi l’Imu è dovuta.
Ben diversa invece la posizione dell’Asl Toscana Centro che ritiene l’ex immobile dell’ospedale una struttura unica assieme alle palazzine tutt’oggi con funzioni sanitarie. Non solo. L’Asl ricorda anche la presenza di un accordo proprio col Comune che ha portato alla demolizione dell’ex ospedale per lasciare posto al futuro parco urbano, la cui proprietà passerà al Comune stesso dietro il pagamento di 12 milioni di euro proprio all’azienda sanitaria. Alla luce di queste considerazioni, quindi, l’Asl ha ritenuto illegittima la richiesta di pagamento di Sori. Finora in discussione ci sono le cartelle esattoriali del 2014 e del 2015 contestate da Sori all’Asl, ma a breve in ballo ci saranno anche quelle del 2016 e del 2017 e naturalmente in futuro arriveranno quelle 2018 e 2019 qualora il Comune vinca il contenzioso legale. L’azienda sanitaria contro il pagamento delle cartelle esattoriali ha presentato ricorso alla commissione tributaria provinciale, ottenendo piena ragione. Il Comune ha però fatto ricorso alla commissione tributaria regionale, vincendo l’appello. La sentenza sarebbe già esecutiva, e quindi l’Asl dovrebbe mettersi in regola con i pagamenti 2014 e 2015, ma fra le parti con ogni probabilità si attenderà l’esito della Cassazione. L’Asl infatti ha presentato un nuovo ricorso sulla vicenda, ritenendo illegittima la richiesta di pagamento dell’Imu contestata da Sori per conto del Comune di Prato. Alla Cassazione quindi spetterà nei prossimi mesi l’ultima parola su questo scontro fra enti.
In caso di vittoria l’amministrazione comunale incasserà dunque i 6 milioni di crediti sull’Imu, che rappresentano esattamente la metà di quanto la giunta Biffoni dovrà pagare all’Asl per diventare proprietaria dell’area del futuro parco urbano.