REDAZIONE PRATO

La grande filiera del falso macina affari più di prima

Sequestro di 335.000 oggetti contraffatti in un pronto moda e in una stamperia. La Finanza denuncia i tre titolari. Trovati i cilindri con i loghi delle griffe

La filiera del falso non si ferma, neppure con la pandemia. Mentre la maggior parte delle aziende del distretto è ferma per la mancanza di ordini, tre aziende – che avevano messo su una una vera e propria filiera di oggetti contraffatti – continuavano a produrre senza sota. Sono più di 335.000 gli articoli, per lo più loghi di note griffe, che sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Prato nell’ambito di un’operazione che ha portato alla scoperta di un pronto moda che avrebbe realizzato capi con marchi contraffatti e di due stamperie coinvolte nella produzione della merce illecita. Tutte e tre aziende si trovano nella al Macrolotto. "La merce sequestrata, se immessa sul mercato – spiegano dal comando di via Ferrucci – avrebbe fruttato guadagni per circa 1,7 milioni di euro". I tre responsabili delle ditte, tutti di origine cinese, sono stati denunciati dalle fiamme gialle. L’operazione è scatatta con la perquisizione nel pronto moda dove sono stati rinvenuti oltre 900 capi di abbigliamento ’firmati’. L’azienda, però, non aveva l’autorizzazione delle case madri a produrre per loro conto. I capi erano pronti per essere immessi sul mercato. Oltre agli oggeti già confezionati, sono stati sequestrati più di 80 metri lineari di tessuto griffato in corso di lavorazione. In una delle due stamperie, individuate risalendo a ritroso nella filiera, è stata scoperta una vera e propria catena produttiva di trasformazione degli anonimi rotoli di stoffa in prodotti finiti con stampati marchi riconducibili a numerosissime aziende di fama internazionale. Un’attività di tipo tradizionale – come è stata definita dagli inquirenti – che usa, per la stampa del tessuto, i classici cilindri-cliché con i loghi delle griffe di alta moda: 53 quelli individuati e sottoposti a sequestro insieme a 1.850 metri lineari di tessuto già stampato e pronto per le successive fasi di trasformazione. La seconda stamperia è invece risultata dotata di attrezzature più moderne, di tipo digitale: in questa sono stati sequestrati oltre 317.200 loghi per maglie e 17.000 loghi per mascherine, già stampati su carta transfer e pronti per essere impressi sul tessuto. Louis Vuitton, Yves Saint Laurent, Dior, Burberry, Desigual, Burberry, Chanel, Walt Disney, Tous, Amenstyle, Missoni, Marvel e Harmont & Blaine, sono i marchi maggiormente riprodotti.

Anche i macchinari utilizzati nella fase produttiva, il cui valore si aggira intorno ai 245.000 euro, sono stati posti sotto sequestro. "Ringrazio la guardia di finanza per il costante impegno dimostrato per il contrasto della contraffazione, che rappresenta un grave danno per il tessuto economico del territorio", ha commentato il sindaco Biffoni.