La grande crisi Stremao chiede aiuto "Il magazzino è vuoto Chi può doni cibo"

In quindici giorni sono stati consegnati prodotti alimentari per oltre 10.800 euro. I volontari dell’associazione ora sono in difficoltà: "Il caro bollette ha colpito di nuovo tanti pratesi, dateci una mano".

La grande crisi   Stremao chiede aiuto  "Il magazzino è vuoto  Chi può doni cibo"

La grande crisi Stremao chiede aiuto "Il magazzino è vuoto Chi può doni cibo"

PRATO

Prima il Covid, poi la crisi energetica. Non c’è tregua per chi si trova in una situazione di disagio che sembra non finire mai. Lo sanno bene i volontari di Stremao, l’associazione che si occupa di aiutare le persone in difficoltà economica. Dopo i mesi duri della pandemia, le raccolte straordinarie di aiuti, le ore piccole passate ad incartare merci da destinare a quanti chiedevano una mano, i volontari e la città speravano in un cambio di passo. Nei primi mesi del 2022 sembrava essere arrivata la svolta: la ripresa economica e la vita che torna a sorridere e di conseguenza le richieste di aiuto che iniziano a diminuire. Poi in estate la nuova batosta del caro energia e del caro spesa.

Una doccia gelata, le famiglie che tornano ad arrancare: i mutui che salgono, la spesa che aumenta di oltre il 30% in poche settimane e i soldi che non bastano per arrivare a fine mese. Ci risiamo, le richieste tornano a salire, le persone che chiedono aiuto sono di nuovo così tante che davanti alla sede dell’associazione di volontariato di Bagnolo c’è ancora una volta la fila che nessuno avrebbe più voluto vedere. Il problema è che adesso, dopo tre anni di sacrifici, anche la stessa associazione che deve dare aiuto è in difficoltà. Tante, troppe richieste alle quali dare risposte. Per avere la misura della situazione basta dare uno sguardo ai numeri: nei primi 15 giorni di marzo sono stati distribuiti 10.800 euro di generi alimentari. Stremao a chi chiede una mano risponde, ma il momento è difficile e purtroppo la crisi è ancora prepotente. "Ci piacerebbe dire quanto siamo cresciuti, raccontare come facevamo un tempo le storie di ogni famiglia. Vorremmo fare partecipe la città di quanta sofferenza c’è. Assorbiamo come spugne ogni storia, abbiamo sulle spalle quasi 5 anni di dolori, di pianti di persone che piegate dalla crisi, tra i singhiozzi, ammettono di non farcela. Vorremmo che tutti vedessero con i propri occhi quante spese vanno via ogni giorno e quanto il gruppo è stanco", si sfoga su facebook Francesca Squilloni, anima di Stremao insieme a Mauro De Angelis (foto nel tondo).

L’associazione lancia un appello a chiunque abbia la possibilità dio dare una mano: "Abbiamo bisogno dell’aiuto di chiunque perché davvero a questo ritmo di consegne non possiamo reggere per molto – aggiunge Squilloni – non chiediamo mai quando possiamo, ma adesso siamo stanchi e non sappiamo dire di no a chi ci chiede aiuto. Io per prima non so dire di no a una famiglia che arriva in autobus e se ne va con le buste in mano e un piccolo sorriso. Non siamo eroi, abbiamo imparato che siamo solo una boa dove riposarsi nel mare, ma quella boa adesso ha bisogno di respirare per ripartire. Chiunque abbia la possibilità di donarci una piccola spesa sarà il sollievo per qualcuno. Manca tutto in dispensa, va bene qualsiasi genere alimentare a lunga conservazione, anche solo un litro di latte è ben accetto". Basta recarsi alla sede in via Labriola, 69 dal lunedì al sabato dalle 9 alle 18.

In appena quindici giorni 70 famiglie hanno chiesto aiuto a Stremao: a tutti, perché la filosofia è quella di non rimandare nessuno indietro a meni vuote, viene data una spesa del valore di circa 160 euro. L’identikit di chi bussa è nell’80% dei casi formato da persone giovani e italiane. "Una famiglia con un solo stipendio non ce la fa in questo momento", spiega. "I mutui sono aumentati, la spesa è rincarata così come le bollette. In questa situazione si fa presto ad andare in crisi, anche 100 euro a fine mese fanno la differenza. Vi chiediamo di aiutare chi ogni giorno dedica il suo tempo a dare una mano alla città".

Silvia Bini