
La città piange una grande donna Elvira Trentini, prima imprenditrice
Elvira Trentini se n’è andata ieri mattina a 95 anni. Una donna davvero speciale, esempio di tenacia, libertà e intelligenza, di generosità. Aveva meno di trent’anni quando arrivò a Prato, esule istriana, senza più una patria, con una vita da ricostruire daccapo. Non si perse certo d’animo. Per guadagnarsi da vivere iniziò a fare la collaboratrice domestica e nel giro di pochi anni fondò un’impresa di pulizie, che ancora oggi dà lavoro a 180 persone. Elvira è stata fra le prime donne imprenditrici della città. Ed è qui che ha incontrato Roberta Betti, insostituibile compagna di una vita fatta di battaglie vinte, di amore per il teatro e la musica, per Prato. Come per Roberta tre anni fa, anche per Elvira è stata allestita la camera ardente al Politeama, che esiste grazie a loro. Come per Roberta il funerale sarà in Duomo, domani alle 10.30. Ci sarà tanta gente a salutarla, perché sono state molte le cose buone e belle che Elvira ha fatto per i pratesi. "Roberta non ha salvato solo il Politeama, ma anche la Guido Monaco. Mi disse di stare nel consiglio, ma io di musica non capivo e le chiedevo, che ci sto a fare qui, levami. ’Assegni’, mi diceva...". Lo raccontò il giorno in cui la città si riunì al Politeama per l’ultimo saluto alla fondatrice e presidente del teatro. "Se non ci fosse stata lei con tutto il mio lavoro mi sarei trovata sotto il ponte come i barboni. Roberta mi ha insegnato tutto, non solo a risparmiare... Che Dio l’abbia in gloria", aggiunse con il suo inconfondibile accento istriano, gli occhi vivaci e quel giorno lucidi, la battuta sempre pronta, il guizzo dell’intelligenza. Elvira era il pilastro per il fuoco e i sogni di Roberta.
"Perdiamo una delle colonne portanti di questo teatro, un esempio di amore per la cultura e per la città – è il commento di Beatrice Magnolfi, la presidente del Politeama –. Da lei ho sempre ricevuto sostegno e incoraggiamento nel compito non facile di guidare questo teatro. Brillante, generosa, tenace, ironica: Elvira ha fatto il tifo per il Politeama fino alla fine. Ci mancherà, tanto". Faceva ancora parte del consiglio di amministrazione del teatro, Elvira, a 95 anni perfettamente in grado di consigliare e di essere presente. "Una tempra di altri tempi. Mancheranno non solo al Politeama la sua passione, la sua attenzione e la sua rara dedizione al lavoro", le parole del sindaco Matteo Biffoni e dell’assessore alla cultura Simone Mangani. Commosso il ricordo di Ilaria Bugetti, consigliera regionale: "Non solo il Politeama, non solo la sua storia imprenditoriale, Elvira ha aiutato molte donne a trovare la forza per affermare i propri diritti. Un dolore non poter più ascoltare i suoi racconti, i tanti aneddoti che regalava con la sua grande simpatia e vivacità". Chissà quante cose avrebbe potuto dire anche venerdì, alla serata organizzata da Azzurro Donna per l’8 marzo della quale era l’ospite più attesa. "Era davvero contenta di partecipare a questa iniziativa – dice Rita Pieri –, a rappresentarla ci sarà suo nipote Marco. E ricorderemo con affetto la sua passione, la sua intelligenza, quegli occhi che sapevano vedere e ridere, la sua voglia di vivere. Quello che ha fatto per Prato, l’esempio di grande donna che è stata".
Cinque anni fa Elvira aveva ricevuto l’onorificenza di cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana "per aver dato in oltre mezzo secolo lavoro a più di duemila persone" e nel 2014 gli antichi sigilli della città consegnati dall’allora sindaco Roberto Cenni. Lascia cinque nipoti: Silvia e Marco Trentini, Paola, Laura e Leonardo Betti. Elvira e Roberta, due zie fuori dal comune. Due donne indimenticabili per chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerle.
Anna Beltrame