La Cementizia acquistata per 700.000 euro "Qui nuove case e un ampio polmone verde"

Ad accaparrarsela è stato il Gruppo Duranti dopo nove anni di aste andate deserte. Si riparte dal piano di recupero del 2010

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Dopo nove anni e tante aste andate deserte la Cementizia ha un nuovo proprietario. Ieri davanti al notaio Laura Biagioli è stato firmato l’atto che per una cifra di 700.000 euro assicura un nuovo futuro al complesso di 15 ettari che insiste su via Firenze. A comprare l’ex cementificio Marchino è stato Andrea Duranti dell’omonimo gruppo immobiliare con sede a Firenze, specializzato nel recupero di aree dismesse. La società entra così in possesso del complesso rimasto coinvolto nel 2013 nel fallimento della Valore, e in tutti questi anni gestito dai curatori fallimentari Evaristo Ricci e Paolo Biancalani.

Nel corso della prima asta si tentò di vendere l’area per 4 milioni di euro. Da allora il prezzo è calato anno dopo anno, fino ad arrivare agli attuali 700.000 euro, che serviranno per dare risposte al comitato dei creditori. Ricordiamo che la Cementizia, realizzata nel 1926, fu dismessa esattamente trent’anni dopo a seguito degli ingenti danni bellici subiti. Poi è rimasta in stato d’abbandono per decenni fino a quando venne acquistata dalla Valore, che presentò il piano di recupero approvato nel 2010 dal consiglio comunale. Adesso, a quella stessa convenzione è stata garantita una proroga fino al 1° dicembre 2023, dando il tempo al gruppo Duranti di potere portare a termine i lavori. Il piano di recupero originario prevede la realizzazione di una cinquantina di case, oltre a cinque spazi destinati a terziario e servizi. Si tratta di un intervento che non potrà andare a toccare la ciminiera e molte parti storiche del complesso, che sono vincolate dalla sovrintendenza. Mentre la proprietà potrà lavorare sulla parte bassa dell’area e sul recupero di porzioni dell’esistente. "E’ il primo intervento di questo genere che facciamo su Prato", spiegano il titolare dell’azienda Andrea Duranti e il direttore Amedeo Di Stefano. "Quando ci si è prospettata questa possibilità abbiamo pensato che fosse una giusta sfida. Abbiamo già avuto modo di presentare le nostre idee al Comune, dal quale abbiamo ricevuto piena disponibilità. Da domani (oggi, ndr) faremo un sopralluogo nell’area, effettueremo una valutazione della zona e poi decideremo come muoverci. A Firenze siamo conosciuti per fare buoni prodotti a prezzi più bassi del mercato. Qui il target comunque sarà medio-alto". L’idea della proprietà è quella di modificare il vecchio piano di recupero, prevedendo un minore numero di case, casomai concentrate su un lato del complesso, lasciando spazio a un ampio polmone verde. "Le esigenze delle persone dopo il Covid sono cambiate", proseguono Duranti e Di Stefano. "Non vogliamo costruire di più, ma semplicemente assicurare un’identità consona al luogo in cui ci troviamo". I lavori di recupero in via Firenze dovrebbero partire entro la fine del 2022, ma molto dipenderà dall’iter urbanistico che sarà scelto in accordo col Comune. Da quantificare l’entità dell’investimento, ma una vecchia perizia del 2012 sul complesso ipotizzava una spesa di circa 10 milioni di euro. In tutti questi anni comunque una parte dell’immobile è stata tenuta al riparo da degrado e ingressi indesiderati grazie all’accordo con la Nigro Costruzioni che l’ha usata come magazzino in cambio dell’attività di custodia. A Firenze l’immobiliare Andrea Duranti si è fatta conoscere per vari recuperi residenziali, ricettivi e commerciali. Il Borgo degli Albizi, lo Student Campus, Villa Covoni, il Nuovo Conventino e gli ex cinema Ariston ed Eolo. "Siamo alle pendici della Calvana, crediamo ci siano i presupposti per realizzare qualcosa di diverso su Prato. Di sicuro sarà un intervento che cambierà il volto a una porzione della città".

Stefano De Biase