
Rubata la cassaforte
Prato, 20 luglio 2015 - Un investimento da 18mila euro al mese per la sicurezza dei residenti. E’ quanto è stata disposta a giocarsi la Pratopol, una delle principali aziende di vigilanza privata della città per un progetto di intensificazioni dei controlli nelle zone più a rischio furti di Prato. Secondo i dati forniti da Beppe Stilo, dirigente dell’azienda il pronto intervento della pattuglia aggiuntiva che nell’arco di 3 minuti al massimo è sul posto segnalato dall’allarme, avrebbe ridotto drasticamente le situazioni a rischio, tanto che al momento pare vogliano aderire al progetto molti altri cittadini e professionisti.
«C'è stata una forte richiesta dei nostri servizi – spiega Stilo –con uno sviluppo notevolissimo della videosorveglianza. Poter controllare in tempo reale quanto succede nel giardino di una villa e rapportarsi con le forze dell’ordine in caso di necessità è fondamentale. Le richieste arrivano non solo dalle ville della parte alta del quartiere e cioè Giolica o Filettole». Ma non c’è solamente la tecnologia ad aiutare. «Oltre ad essa manteniamo una presenza costante nel quartiere. Siamo presenti alla Pietà e alla Castellina 24 ore al giorno e con cambio di turno delle guardie direttamente sul posto. La scelta di “seminare subito“ ed investire senza aspettare prima la copertura dei costi è stata apprezzata, specie dalle donne».
Certo è che agosto è un periodo sempre molto delicato per la sicurezza. «Incrementeremo la presenza con pattuglie di appoggio. Ci sono già richieste precise. Noi suggeriamo sempre di affidarsi alla tecnologia ma anche alla sana abitudine di inserire l’allarme anche quando si è in casa. La velocità dei tempi d’intervento è fondamentale, visto che i ladri sono in grado oggi di impossessarsi del contenuto di una cassaforte in 8 minuti.
I tempi d’intervento debbono essere nell’ordine di pochissimi minuti. E questa sta diventando la nostra forza. Inoltre le nostre pattuglie hanno un ottimo rapporto con le forze dell’ordine con le quali si incrociano quotidianamente». Ma come funziona il coordinamento della vigilanza?
«Ad esempio – continua Stilo – a volte gli agenti o i militari vengono allertati dai cittadini poi loro forniscono alla nostra pattuglia che controlla alcune abitazioni di nostri abbonati, il numero di targa di una macchina sospetta, raccomandando di tenersi a distanza e di segnalarne la presenza. Spesso in queste auto poi si rinvengono arnesi da scasso».
Nelle zone produttive invece la procedura è un po’ diversa. «Anche qui i servizi vengono potenziati perché anche là gli obiettivi sono non solo casseforti ma il vero problema sono i danni alle strutture qualora ci sia merce in giacenza, buone per la ricettazione. Anche in questi casi ci si affida alla tecnologia. Noi abbiamo realizzato una centrale operativa modernissima che è presidiata 24 ore al giorno»