REDAZIONE PRATO

La buona notizia . Ecco i rinforzi per Prato: in arrivo 31 finanzieri . E interpreti (gratis)

La risposta del comando interregionale alla lettera inviata da Tescaroli. E la Regione mette a disposizione della procura 100 ore di interpretariato.

La risposta del comando interregionale alla lettera inviata da Tescaroli. E la Regione mette a disposizione della procura 100 ore di interpretariato.

La risposta del comando interregionale alla lettera inviata da Tescaroli. E la Regione mette a disposizione della procura 100 ore di interpretariato.

Finalmente una bella notizia per la città. Quella che si attendeva da tempo e per la quale il procuratore Luca Tescaroli si era attivato con svariate segnalazioni, in più sedi istituzionali, che puntavano il dito contro le carenze degli organici delle forze di polizia e del tribunale della città. La buona notizia è arrivata nei giorni scorsi quando il comando interregionale della Guardia di finanza ha comunicato i rinforzi previsti per la guardia di finanza di Prato. Saranno 31 i nuovi finanzieri assegnati a Prato dal comando interregionale della Guardia di finanza. Un appello raccolto dal comandante dell’Italia centro settentrionale, Fabrizio Cuneo, a cui Tescaroli aveva indirizzato una lettera, nel maggio scorso, spiegando la situazione in cui versa la provincia pratese, sotto il profilo della sicurezza e della conseguente presenza di forze dell’ordine considerate "numericamente non adeguate" rispetto alla complessità del territorio. I nuovi finanzieri, che presto prenderanno servizio, sono così suddivisi: sette ispettori, 15 fra appuntati e finanzieri, due militari del comparto antiterrorismo, e altri sette militari. Ma le buone notizie non finiscono qui. La Regione Toscana ha approvato una delibera per mettere a disposizione, gratuitamente, della procura pratese cento ore di interpretariato al mese. Ore che saranno attinte da una cooperativa che conta su trenta interpreti cinesi. Un aiuto per le indagini e per lo svolgimento dei processi fondamentale: spesso la mancanza di interpreti ha bloccato inchieste e udienze per mesi. Una prima risposta c’è stata. Tescaroli ha indirizzato le stesse missive per far presente la situazione di polizia e carabinieri.

Il problema degli organici insufficienti riguarda infatti più comparti. La Questura, per fascia strutturale dipartimentale, prevede un organico di risorse umane fino a 300 unità. In realtà le unità presenti arrivano a malapena a 250. Negli anni la Questura non ha mai avuto 300 agenti in servizio, al massimo ha toccato il tetto di 280. Numeri esigui per una città di quasi 200.000 abitanti e una presenza criminale che si fa sentire. La squadra mobile, ad esempio, è "oberata" di lavoro e può contare su pochi agenti. Stesso discorso vale per carabinieri. La guardia di finanza invece, con nuovi ingressi, potrà tirare una boccata di ossigeno. Non è messo meglio il carcere della Dogaia, finito al centro di un’inchiesta della procura per la presenza di telefoni e droga al suo interno. Le magagne del carcere sono sotto gli occhi di tutti: disordini e carenze strutturali mettono in ginocchio la casa circondariale di Maliseti che ospita circa 600 detenuti, molti di "difficile gestione". L’organico degli agenti della polizia penitenziaria è scoperto del 70%, quello dei sottufficiali del 78%.

Poi ci sono tribunale e procura. Il tribunale è alle prese da almeno 20 anni con la mancanza di personale amministrativo: la scopertura raggiunge quasi il 50%, il 70% per gli ufficiali giudiziari (al lavoro 8 sui 21 previsti), e i cancellieri (solo uno su 10). La procura conta su otto pm più il capo quando dovrebbero essere nove. Tre sono in partenza e chissà quando saranno sostituiti. I giudici sono ridotti all’osso: da un anno i collegi giudicanti nel penale sono passati da tre a uno per il pensionamento e il trasferimento di diversi giudici. Il tempo medio per fissare un’udienza monocratica (tra la richiesta e la prima udienza) è di 973 giorni, oltre due anni e mezzo. Tempo che è destinato ad aumentare.

Laura Natoli