L’Italia da Sud a Nord a piedi, una sfida al dolore. "Voglio dare coraggio a tutti"

Prato, affetto da due malattie del sistema immunitario e dall’artrite reumatoide, percorrerà la Penisola in 100 giorni. Da solo con il suo cane

Gianuca Mantovani insieme alla canina Tosca

Gianuca Mantovani insieme alla canina Tosca

Prato, 14 marzo 2022 - Bagagli importanti sono quelli che si porteranno sulla schiena Gianluca e Tosca, bagagli che dovranno contenere tutto il necessario per la sopravvivenza in 100 giorni lontani da casa, che è a Prato, in un cammino che attraverserà tutta l’Italia, da sud a nord. Un bel bagaglio ingombrante Gianluca Mantovani se lo porta comunque sulla schiena – e sugli arti – già da tanti anni e sarà quello il più pesante: due malattie del sistema immunitario, l’artrite reumatoide e la Sindrome di Sjögren, con cui convive dalla nascita e che aggiungono dolore a ogni passo. Il messaggio che Gianluca e la canina Tosca porteranno in questo lungo cammino, che partirà il primo aprile, sarà quello che metterà le ali ai due, ed è legato alle patologie di Mantovani.

Il novello Ermete affronterà questa lunga avventura, da Lampedusa alla Valle Aurina, per dare un segno di speranza a chi soffre di queste patologie e richiamare l’attenzione sulle malattie del sistema immunitario, sconosciute ai più e in alcuni casi anche alla scienza, che ad oggi non hanno una cura definitiva ma soltanto un sollievo alla sintomatologia, in alcuni casi invalidante, e che spesso vengono diagnosticate solo dopo molti anni, con il rischio che il sistema immunitario nel frattempo colpisca a fondo organi vitali, ghiandole, muscoli e articolazioni. "Ho avuto i primi sintomi da ragazzo", spiega Mantovani, 48 anni, appassionato di montagna e camminate e che ogni settimana riesce a percorrere un centinaio di chilometri.

«Ho avuto la fortuna di trovare dei medici bravissimi nel reparto di Reumatologia di Prato, la dottoressa Niccoli e il dottor Cantini. La diagnosi dell’artrite reumatoide è arrivata dopo un anno di indagini, per quella della sindrome di Sjögren c’è voluto un altro anno ancora. Sono stato fra i primi ad assumere farmaci biologici, che 17 anni fa erano ancora sperimentali e che mi hanno aiutato moltissimo. Ci sono periodi in cui sto meglio e altri in cui sto peggio e dolori che si ripresentano e si ripresenteranno anche durante il cammino che vado a fare, ma ho imparato a farci i conti e a conviverci".

Il viaggio che Mantovani si appresta ad affrontare con la fedele compagna di escursioni Tosca - una bordier collie di due anni e mezzo - servirà a dare consolazione a chi, ancora lontano dalla giusta cura, quotidianamente ha difficoltà a recarsi dalla camera alla cucina. Venticinque chilometri al giorno, a piedi, in un percorso studiato in due anni insieme all’amico Andrea Foligni, ricco di fonti e con pochi dislivelli e soprattutto con tappe che consentano alla coppia di pernottare in sicurezza, visto che la maggior parte delle nottate saranno trascorse in tenda e un’abitazione nelle vicinanze, per ogni emergenza, può sempre fare comodo. Mantovani e Tosca partiranno da Prato il 29 marzo, in treno, il primo di aprile ci sarà l’inizio del cammino da Lampedusa – un luogo del cuore e simbolo di un’impresa da ammirare, quella dell’accoglienza, da parte degli abitanti dell’isola – che si concluderà dopo 100 giorni nell’estremità settentrionale della nostra penisola, in Valle Aurina. Ben 177 comuni saranno attraversati da Mantovani e Tosca e una rete crescente di contatti sarà ad accoglierli di volta in volta. "C’è già molta gente che mi ha proposto di affiancarmi nelle varie tappe e du accompagnarmi alla scoperta dei luoghi – prosegue Mantovani, che ha una lavanderia industriale e in questi 3 mesi sarà sostituito nelle mansioni dalla moglie – e il viaggio servirà anche a questo, a fare vedere le bellezze del nostro paese. In Abruzzo ad esempio farò un pezzo di transumanza insieme ad un pastore, poi percorrerò il ponte tibetano più lungo del mondo. Utilizzerò i social per fare collegamenti quotidiani, avrò con me un pannello solare e diversi powerbank".

A Prato arriverà all’incirca il 15 giugno e potrà finalmente dormire a casa e riabbracciare il figlio di 10 anni, per poi ripartire il giorno dopo, accolto e accompagnato dai tanti amici che lo sostengono in questa impresa. "Tutto questo è possibile grazie ad una squadra fantastica - continua Mantovani - grazie a mia moglie Nicla innanzitutto, e agli amici che hanno costituito insieme a me l’associazione Vagamonti, che vuole rappresentare un’occasione per chi ha difficoltà a camminare ad essere accompagnato in escursioni a passo lento e anche per una raccolta fondi per la ricerca sulle malattie del sistema immunitario". Grazie al Comune di Prato, al reparto di Reumatologia e all’Atmar che oltre ad avvisare i vari Comuni che saranno attraversati, hanno dato a Mantovani la possibilità di farsi la dose mensile di biologico, in tre ospedali di diverse regioni. Perché c’è tutto in questo viaggio - dal sogno che si realizza al messaggio sociale all’amore per la montagna e gli animali - fuorché l’incoscienza. "Abbiamo fatto tutti gli esami a Tosca, la visita ortopedica e le varie profilassi", conclude Mantovani, che il 19 marzo sarà a Casa Bastone ospitato dall’associazione Acquerino Cantagallo, che sostiene l’impresa e le iniziative future, per dare spiegazioni, salutare gli amici e piantare un sorbo in nome delle malattie autoimmuni. «Il veterinario ha studiato un mangime specifico leggero e altamente proteico, visto che anche Tosca avrà il suo zaino, di due chili e mezzo, anch’esso studiato e realizzato ergonomicamente per lei. Poi ogni 20 giorni il cibo per Tosca sarà spedito dagli amici a casa e recuperato nelle varie tappe". Un impegno economico importante per Mantovani e la sua squadra, per un’impresa autofinanziata. "Se nel frattempo venisse fuori qualche sponsor – conclude Mantovani – sarebbe assai apprezzato".