
Irene Caporali (Foto NewPressPhoto)
Prato, 7 aprile 2018 - Pratese, 33 anni, una carriera fulminea che l’ha portata, giovanissima, ai vertici di una grande società. E’ Irene Caporali, una delle poche ingegneri donna ad avere, in Italia, un ruolo di prima linea in un settore prettamente maschile come quello delle costruzioni. E’ city manager di Arezzo e Grosseto per Open Fiber, l’azienda, proprietà per il 50% di Enel e per l’altro 50% di Cassa Depositi e Prestiti, che porterà la fibra ottica in tutta Italia.
Come ha fatto, a 33 anni, a diventare manager di una grande azienda?
«Passione, determinazione. Mio padre, geometra, mi ha trasmesso l’amore per questo lavoro. Da bambina sognavo di costruire ponti. Un sogno realizzato, visto che contribuisco alla costruzione dell’autostrada digitale del futuro».
Da quando lavora in Open Fiber?
«Da circa un anno. Mi ha cercata l’azienda, contattandomi su Linkedin. Dopo la laurea in ingegneria civile ambientale, sono stata chiamata da una società di telecomunicazioni per la quale ho fatto anche progettazione per la fibra ottica. Essendo un settore nuovo, non ci sono tanti esperti in Italia. Così Open Fiber mi ha voluta».
E’ contenta?
«Moltissimo. E ancora non ci credo di essere qui, perché in Italia il ruolo della donna a livello ingegneristico e gestionale è sottovalutato. Ai colloqui ti chiedono se sei sposata, se hai bambini e se hai intenzione di farli. Invece, con Open Fiber non è andata così. Non mi hanno chiesto niente di tutto questo e mi hanno scelto per questo ruolo molto impegnativo».
Di cosa si occupa esattamente?
«Coordino i lavori di costruzione della fibra ottica a Grosseto e ad Arezzo. Progettazione, lavorazione, gestione dei cantieri, rapporti con le imprese e con i subappalti: sono tutte mansioni che mi competono, affiancata per questo da un team con il quale sono a stretto contatto».
Qual è la cosa più complicata della sua professione?
«Seguo da vicino i lavori, vado sui cantieri, ho a che fare con uomini, molti over 50, ai quali devo dire come e cosa devono fare. Come è facile immaginare, non accettano volentieri di prendere ordini da una donna, per di più così giovane. Così faccio doppia fatica. Devo farmi conoscere, far capire loro che non sono una sprovveduta. Quindi, dopo aver conquistato un minimo di stima, le cose vanno meglio. L’importante, lo dico alle donne, è non perdere mai la speranza, perché poi l’impegno ripaga sempre».
A che punto sono i lavori di cablaggio a Grosseto e Arezzo?
«A Grosseto abbiamo fatto la convenzione con l’amministrazione, nella quale si prevede anche di portare la fibra ottica, gratuitamente, nelle scuole e negli asili. I lavori sono iniziati a novembre e probabilmente Grosseto sarà la prima città toscana ad avere ovunque la fibra ottica. L’investimento è di 10 milioni di euro. Ad Arezzo, invece, i lavori inizieranno presto, anche se sulla data ancora non mi pronuncio».