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Ippoterapia per tornare a sorridere La Fondazione Moretti apre il centro

Tanti i progetti per il disagio degli adolescenti nel post Covid e per aiutare chi è stato vittima di bullismo

Ippoterapia per tornare a sorridere La Fondazione Moretti apre il centro

Viene inaugurato oggi il Centro di Riabilitazione Equestre della Fondazione Fabrizio Moretti nella sede di via Braga: il taglio del nastro è affidato a Fabrizio Moretti, antiquario proiettato sulla scena internazionale (sta per aprire una nuova sede a Parigi, in Place du Louvre, dopo quelle di Firenze, Londra e Monte Carlo) insieme al presidente della Regione, Eugenio Giani e al sindaco Matteo Biffoni. Il Centro è già al lavoro per offrire attività terapeutiche a portatori di disabilità psichica, fisica e sensoriale. Qui l’ippoterapia opera ai livelli più alti, grazie a metodologie avanzate, aggiornate sulla base di importanti collaborazioni scientifiche. Inclusione è la parola d’ordine del centro, pronto ad accogliere ragazzi e bambini in condizioni economiche, sociali o familiari svantaggiate. Singolare la segnaletica del centro che parla con il linguaggio della comunicazione aumentativa alternativa.

"L’ippoterapia conduce a acquisire maggiore fiducia in sé stessi, a fare pace con i propri handicap, ad aprirsi al sorriso – spiega Moretti che ha sperimentato il suo grande valore – Sogno di offrire l’opportunità di una vita migliore e nuovi orizzonti a ragazzi e adulti in difficoltà e alle loro famiglie". L’attività e la gestione del Centro è affidata all’Associazione Dilettantistica Sportiva Cavalli e Carrozze. "Siamo impegnati su progetti che guardano alla disabilità ma anche al disagio – dice Federica Pasciuti, coordinatore dei progetti e istruttrice – e alle difficoltà degli adolescenti nel post pandemia e dei ragazzi che sono state vittime di bullismo". Al lavoro c’è una squadra di otto istruttori e di 15 cavalli (otto sono pony per i più piccoli).

Con Pasciuti ci sono Francesca Vettori, Stefania Vannucchi, Irene Marino, Lucrezia Allocca, Gianmarco Vignolini, Alessia Mannini e Sara Lemmetti. La Fondazione è impegnata a favorire l’accesso di tutti e per questo è stata avviata una collaborazione col Comune di Prato. "La tutela del benessere, la piena inclusione e l’autonomia delle persone disabili sono il nostro scopo – sottolinea Moretti – Per noi, essere ognuno diverso dall’altro per sesso, cultura, religione o abilità è una risorsa, una forza capace di generare crescita ed è da questo che parte la nostra idea di inclusione".