Intelligenza artificiale. Le giovani imprese sono sempre più smart

Il bilancio di Prisma: la metà delle start up lanciate utilizza l’AI. In Toscana 50 posti di lavoro e investimenti per 4 milioni di euro.

Intelligenza artificiale. Le giovani imprese sono sempre più smart

Intelligenza artificiale. Le giovani imprese sono sempre più smart

PRATO

Dai sensori all’avanguardia di Astreo, che raccolgono dati critici dall’impianto di produzione, alla tecnologia di Cyber E volution sulla cybersecurity, fino alla realtà di Apuana SB che si occupa di digitalizzazione sostenibile del Made in Italy. Il programma Prisma, che ha lanciato nuove start up sul territorio con un impatto pari a 50 posti di lavoro in Toscana e 4 milioni di investimenti, ha compiuto i suoi primi tre anni, un compleanno festeggiato nei giorni scorsi al PrismaLab. All’appuntamento erano presenti gli studenti dei corsi di marketing e Its prodotto moda tessile del Pin, a creare una connessione fra l’università e il mondo del lavoro. O meglio del lavoro smart, se è vero che delle 15 start up che hanno partecipato a Prisma sono 8 quelle che integrano sistemi di intelligenza artificiale nei prodotti, 4 sono focalizzate sulla tecnologia 5G e per 7 gli obiettivi Esg, ovvero della sostenibilità, sono prioritari.

Durante l’appuntamento sono stati raccontati i casi di successo che ruotano intorno all’economia circolare nel mondo del tessile: dallo sviluppo di Rifò che nel 2022 ha chiuso un round di investimento da 1,5 milioni di euro, oggi tra i brand più in ascesa nel mercato della moda responsabile e rigenerata made in Italy, alla storia di economia circolare e inclusione sociale di Fody, che crea borse con i campionari della storica azienda di tessuti pregiati Faliero Sarti nei laboratori che impiegano persone con disabilità. Dal lavoro di Moebeus, che aiuta le aziende a trovare i propri dati sulla sostenibilità, al marketplace di Zerow che permette di vendere e acquistare gli scarti di pelle e tessuto dei produttori per dar vita a nuovi capi e accessori. In questi tre anni sono state più di 120 le candidature al programma Prisma. Le 15 startup selezionate sono venute in contatto con oltre 30 aziende del territorio e sono state supportate grazie all’attività di più di 20 mentor e professionisti per un totale di oltre 400 ore di consulenza erogate ogni anno.

"Abbiamo partecipato alla terza call, ci occupiamo di promuovere cultura rigenerativa applicata anche alle aziende e al settore moda – spiegano Elisa Bologni ed Emiliano Sparagno di Moebus (foto) – Aiutiamo le aziende a essere sostenibili, ma anche a capire quanto lo sono già. Il nostro lavoro è quello di raccogliere dati aziendali e svilupparli portando innovazione e miglioramento della performance d’impresa. Prisma è stato un progetto che ci ha dato l’opportunità di ampliare la nostra visibilità". Soddisfatti dei numeri del programma anche il sindaco Biffoni e l’assessore allo sviluppo economico Benedetta Squittieri, che hanno sottolineato l’importanza di far dialogare le start up col distretto.