
Scene da Far West per le vie di San Paolo, nel cuore della notte scorsa, quando un uomo di colore in sella ad una bicicletta è stato inseguito da una macchina dalla quale sarebbero stati esplosi alcuni colpi di pistola con il chiaro intento di colpire il ciclista. Il movente dei due occupanti la vettura? Farsi giustizia da soli per una presunta rapina subita giorni addietro dallo stesso straniero a cui stavano dando la caccia.
Fotogrammi dal vivo segnalati da un testimone che si trovava nel quartiere e che ha dato immediatamente l’allarme alla centrale operativa della questura. Una tempestività che si è rivelata provvidenziale e che ha consentito agli investigatori della Squadra mobile della questura di risalire, grazie anche all’analisi delle immagini del sistema di videosorveglianza cittadina, agli autori di quell’inseguimento e alla ricostruzione del movente che ha scatenato l’episodio violento per le strade di San Paolo.
A finire nei guai sono due cinesi, uno dei quali naturalizzato italiano, che sono stati denunciati dalla polizia per minacce aggravate, tentate lesioni aggravate, detenzione abusiva di armi, porto abusivo di armi ed esplosioni pericolose. Sul posto sono intervenuti i poliziotti delle Volanti e in poche ore gli investigatori della Squadra mobile avevano già nome e cognome della coppia di aggressori. Si tratta di un cinese di 24 anni, operaio in un’azienda del posto e con precedenti per resistenza e lesioni, ed un connazionale 37enne, in regola con il permesso di soggiorno e con precedenti per detenzione illegale di arma da fuoco. I due, individuati dalla polizia, hanno ammesso le loro responsabilità, spiegando il motivo di una simile aggressione ai danni del magrebino. I due hanno spiegato agli agenti che sono entrati in azione perché convinti di aver riconosciuto in quello straniero l’autore di una rapina commessa pochi giorni prima ai danni di uno dei cinesi. Un precedente per il quale, nonostante i controlli, non risulta alcuna denuncia alle forze di polizia. All’ammissione della loro responsabilità, gli investigatori della Squadra mobile hanno potuto aggiungere il rinvenimento, durante la perquisizione, una pistola caricata a piombini, ma che risulta una replica di una Beretta modello 92FS, simile a quella in dotazione alle forze di polizia.
L’attività di contrasto ai frequenti colpi, come scippi e rapine, messi a segno ai danni dei cittadini orientali, vede impegnati sul campo anche in orari serali gli investigatori della Squadra mobile. Solamente nel corso di quest’anno i poliziotti della Squadra mobile pratese hanno arrestato sei persone, principalmente di nazionalità straniera, responsabili di rapine di ingente valore ai danni di facoltosi esponenti interni alla comunità cinese. Tra i risultati più significativi, l’arresto effettuato a Tirana a giugno scorso di un albanese, autore di una rapina con sequestro di persona nella casa di una ricca famiglia cinese residente a Prato.