In memoria di Bruno Dabizzi Che portò Strehler a Prato e iniziò a fare grande il Met

Mario Dini, memoria storica della sinistra pratese, ricorda il suo collega nella prima giunta VestrI "Grazie a lui iniziò la collaborazione con il Piccolo di Milano e in teatro arrivò Montalvo Casini" .

In memoria di Bruno Dabizzi  Che portò Strehler a Prato  e iniziò a fare grande il Met
In memoria di Bruno Dabizzi Che portò Strehler a Prato e iniziò a fare grande il Met

Dopo la ristrutturazione del Teatro Metastasio e la sua riapertura con una’opera lirica nel 1964, il teatro rimase chiuso per un lungo periodo. Realizzare uno spettacolo con la lirica era molto costoso, d’altra parte compagnie di giro nella lirica non esistevano: solo in Emilia realizzavano opere per tre teatri, Parma, Reggio Emilia, Modena. Chiedemmo se era possibile inserire anche Prato, ci fu risposto che potevano allestire per noi uno spettacolo a fine stagione, praticamente in estate. Non era possibile. Nel frattempo nel 1965 fu eletto sindaco Giorgio Vestri e nella sua giunta la delega al Metastasio fu assegnata all’assessore alla cultura Bruno Dabizzi, che subito si dedicò al teatro, proponendo di utilizzarlo anche per la prosa. Dopo alcuni spettacoli con compagnie di giro che ebbero grande successo di pubblico, con repliche e sempre il teatro pieno, Dabizzi ebbe l’idea di andare a Milano a parlare con Paolo Grassi, allora direttore responsabile del Piccolo, e lo convinse a venire a Prato a vedere il Metastasio per iniziare una collaborazione. Il Piccolo era, come adesso, un teatro stabile e non erano previsti spostamenti delle opere realizzate da presentare in altri teatri. Grassi rimase entusiasta del Metastasio ritenendolo perfetto per la prosa, e inviò a Prato Giorgio Strehler, allora direttore artistico, per verificare se era possibile una collaborazione così come richiesto da Dabizzi.

Visto il Metastasio Strehler affermò che il teatro era perfetto per realizzare i suoi programmi. Cosi iniziò una collaborazione che portò a Prato pullman di appassionati provenienti da tutta la Toscana e oltre, con anche quindici repliche per gli spettacoli del Piccolo. La gestione del teatro era all’inizio fatta direttamente dal Comune tramite l’ufficio economato, ma era impossibile continuare così, con i grandi successi di pubblico e le compagnie che volevano subito il saldo delle prestazioni. Dabizzi propose allora alla giunta di rendere il Metastasio autonomo, inizialmente per la parte amministrativa, e scelse un ragioniere del Comune che lavorava alla contabilità del personale di nome Montalvo Casini, che divenne dopo qualche anno direttore. Questi sono alcuni ricordi dopo 58 anni. Io li ricordo molto bene, altri più giovani li hanno dimenticati, ma chi è alla base di un successo va ricordato.

Mario Dini

Ex assessore, primo presidente del Consiag, memoria storica della sinistra pratese