In arrivo stretta Ue sulle emissioni. Azienda investe nell’innovazione: "Due milioni a tutela del distretto"

Il Gruppo Marconcini si dota di strumentazioni di ultima generazione per le analisi chimiche e biologiche "Utili a garantire alle imprese pratesi, che dovranno adeguarsi, i parametri d’analisi richiesti dall’Europa".

In arrivo stretta Ue sulle emissioni. Azienda investe nell’innovazione: "Due milioni a tutela del distretto"

In arrivo stretta Ue sulle emissioni. Azienda investe nell’innovazione: "Due milioni a tutela del distretto"

Da dicembre 2026 il settore tessile rischia di subire l’ennesimo stravolgimento. Come se non bastassero le preoccupazioni sull’Epr e su quelle che saranno le decisioni dell’Europa, adesso arriva un altro tema a tenere banco nel distretto: le ‘Bat’. Si tratta delle ‘migliori tecnologie disponibili’, e sono l’ultima novità introdotta dall’Europa che imporrà un adeguamento di performance alle aziende pratesi nei processi produttivi. Di fatto nel tessile ci saranno normative più stringenti, anche del 50%, sia sugli scarichi, che sulle emissioni, o in alcuni casi introducendo ex novo specifiche analisi dei tessuti che finora non venivano richieste.

Normativa che andrà a incidere direttamente sul rilascio autorizzativo o sui rinnovi delle autorizzazioni che Arpat e Regione Toscana concederanno alle imprese del distretto. Un tema che ha effetti immediati, visto che gli enti autorizzativi già oggi chiedono di sapere quali sono le aziende in regola e quale cronoprogramma hanno le imprese che al momento sono fuori dai nuovi limiti fissati dall’Europa. "C’è ancora poca consapevolezza nel distretto e più in generale nel territorio su questi nuovi adempimenti normativi, che da fine 2026 rischiano di cambiare completamente il mercato – spiega Marco Marconcini, direttore del Gruppo Marconcini -. È necessario quindi effettuare già da subito valutazioni e, tramite un cronoprogramma di verifica e adeguamento, valutare eventuali investimenti per rispettare i nuovi parametri imposti a livello europeo". Nell’ottica di stare vicino al distretto in questa transizione normativa, il Gruppo Marconcini, con sede in via Valentini, ha effettuato un investimento da oltre due milioni di euro per dotarsi di impianti e strumentazioni all’avanguardia, capaci di analisi sempre più precise e puntuali. E’ un gruppo che si occupa di analisi chimiche e biologiche su più matrici ambientali: emissioni in atmosfera, analisi delle acque sotterranee potabili, delle acque di scarico, dell’inquinamento dei terreni pre o post bonifica, dell’acqua di falda per comprenderne l’eventuale inquinamento, oltre alle analisi sui prodotti. Oltre a effettuare consulenze in materia di sicurezza sul lavoro e ambientale per il rilascio di autorizzazioni Aua e Aia, dialogando direttamente con enti preposti quali Regione, Asl, Arpa.

"Analizziamo alcune migliaia di campioni ogni anno – prosegue Marconcini -. Le normative ambientali sulle emissioni in atmosfera e per gli scarichi industriali sono sempre più stringenti, soprattutto per il tessile, e quindi richiedono analisi ancora più specifiche. Proprio per non lasciare il distretto scoperto su certi parametri, abbiamo deciso di investire in macchinari di ultima generazione, che garantiscono capacità specifiche di analisi, in particolare su pesticidi, pfas, aox, composti organostannici, e tossicità tramite l’impiego di batteri chemiluminescenti. Apparecchiature già in funzione, che stanno eseguendo i monitoraggi per le autorizzazioni integrate ambientali per le aziende che vogliono sapere se sono già in regola con le Bat di fine 2026".