Il sorriso di Branchetti Finalmente sul palco

Lorenzo, per anni Milo Cotogno in Rai e così amato dai bambini, torna in teatro. Chiuderà con Aristofane il prestigioso Plautus Festival. "Il pubblico che gioia"

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Lorenzo Branchetti, pratese doc, dal palcoscenico del Politeama alla Rai. Un percorso che lo ha fatto diventare amato e popolare in pochi anni.

Come ha vissuto il lungo lockdown dello spettacolo?

"Incredulo e disarmato un po’ come tutti. Ho avuto la fortuna di passare quel periodo non da solo, ma con la mia mamma. Inoltre ogni mattina ho pensato di fare colazione in diretta sul mio canale Instragram, un modo semplice per fare compagnia a tutti coloro che hanno passato quel periodo nella totale solitudine".

Guardiamo avanti. Il 19 agosto un debutto importante.

"In questi giorni stiamo provando assiduamente uno spettacolo con cui chiuderemo il prestigioso Plautus Festival di Sarsina in provincia di ForlìCesena. Porteremo in scena una commedia di Aristofane, Pluto il dio della ricchezza. Un testo che nonostante abbia più di 2000 anni è decisamente attuale e allo stesso tempo molto divertente". Quale altro classico le piacerebbe portare in scena?

"Ora sto cercando di godere questo mio ritorno sulle tavole del palcoscenico che per noi attori è davvero stimolante. Ed è un importante segnale di ripresa per un settore che è stato messo in ginocchio".

ll suo personaggio Milo Cotogno delle Melevisione è stato la gioia per tanti bambini. Come ha convissuto con questo alter ego?

"Anche io sono sempre stato un po’ folletto quindi calzare quella maschera è stato quasi come sentirmi a casa, nei miei panni". Per 12 anni Milo e Lorenzo sono diventati quasi la stessa persona.

"Ho avuto il privilegio di vivere un personaggio fantastico e portare nella mia vita reale un po’ della fantasia e della bontà che forse manca in tanti adulti e che sicuramente mi ha reso felice. Come nella famosa frase del Piccolo principe: tutti i grandi sono stati bambini una volta ma pochi di essi se ne ricordano".

La Melevisione era più di un programma…

"Era un fratello maggiore, un nonno che ti faceva compagnia e che ti faceva conoscere il mondo con i personaggi del Fantabosco, così straordinari e vicini al mondo dei bambini". Ha frequentato tanto il Politeama. Ricordi Roberta Betti.

"Meravigliosa Roberta. Già a nominarla mi compare subito il sorriso. Ho solo ricordi belli, del suo amore immenso verso noi ragazzi. Veniva sempre a salutarci dicendo con la voce marcatamente pratese: bravi i miei ragazzi, poi vi porterò anche a Broadway. Sarà sempre il cuore del Politeama che ha salvato per regalarlo alla sua città".

Federico Berti