Il risveglio del Trescellere fa paura. Ora il rio va tenuto sotto controllo

Il Comune di Vaiano: "Va garantito un monitoraggio costante del tratto tombato che passa sotto le case"

E’ tornato ad essere il fosso dei vaianesi il Trescellere, il torrente dimenticato tombato diverse decine di anni fa e da allora dimenticato da tutti. Si è ripreso il suo spazio, fra le case, i capannoni e sotto i piedi degli abitanti, nella notte fra il 2 e il 3 novembre e da allora anche l’attenzione di chi non sapeva che sotto strade ed edifici passasse un corso d’acqua. Dopo la sua esplosione, scatenata dalla piena che ha fatto letteralmente saltare in aria asfalto e una fabbrica, si continua a discutere di quello che sarà il suo futuro. Ad allarmare, le parole dell’assessore regionale Monia Monni, che durante il suo sopralluogo a Vaiano si è soffermata proprio sul corso d’acqua che ha divelto parte della viabilità del centro del paese.

"Questo – ha dichiarato la Monni - è l’esempio tipico di quello che è successo da molte parti della Toscana. Un torrente tombato, che passa in mezzo alle case, in mezzo alle piazze e sotto la sede della Misericordia che con quell’enorme pressione dell’acqua è sostanzialmente esploso facendo saltare la strada in diversi punti. Con il tempo e una progettazione adeguata bisognerà pensare di restituire al fiume il suo spazio in modo che possa dialogare con la città ma non essere piegato dalla città, perchè l’acqua, comunque, il suo posto se lo riprende".

Parole queste, che potrebbero far pensare ad una futura "stombatura" totale del torrente, mentre in realtà non sembra essere quello il suo destino, visto che le prime indicazioni sulle priorità date dai tecnici della Regione riguardano soltanto altezza del canale e la possibilità di poterlo esplorare.

"La sistemazione del Trescellere – spiegano dal Comune, specificando che il Trescellere non era ostruito per scarsa manutenzione ma che è stata la piena del 2 novembre a far precipitare le cose - sarà definita sulla base di un confronto ampio con gli esperti. L’obiettivo del progetto sarà la messa in sicurezza del torrente e la garanzia del monitoraggio costante anche del percorso tombato attraverso le modalità e le tecnologie che verranno indicate dagli stessi esperti. Deve essere garantita la possibilità di controllare tutto il percorso. Attualmente il torrente è stato stombato all’altezza dell’ex Dainelli. Saranno gli esperti a dare indicazioni sulla modalità del successivo intervento in quell’area".

Claudia Iozzelli