
La scelta della Fondazione Pecci di licenziare due persone è incomprensibile da un lato, dannosa per i rapporti istituzionali e sindacali dall’altro. Soprattutto, è una decisione assolutamente non accettabile.
Non accettabile perché quando il presidente del consiglio di amministrazione Lorenzo Bini Smaghi è stato audito in commissione controllo e garanzia, poco più di due mesi fa, non ha paventato nessuna forma di ristrutturazione aziendale, lasciando il consiglio comunale completamente estraneo a questa decisione. Non accettabile perché prima la Fondazione Pecci richiede un importante sforzo economico a Comune e Regione e, di fronte all’impegno preso da entrambi gli due enti, procede comunque a due licenziamenti.
Non accettabile, inoltre, perché questa decisione è stata presa da un consigliodi amministrazione in scadenza. E su questo ultimo punto dovrebbe aprirsi una riflessione anche sul ruolo cruciale che il Centro Pecci deve giocare all’interno della città e non solo, coinvolgendo maggiormente la Regione Toscana alla quale va imputata la mancata nomina, negli ultimi due anni, di un consigliere di amministrazione della Fondazione. Ha fatto bene il sindaco Matteo Biffoni a chiedere l’apertura di un tavolo di confronto con i sindacati, minimamente coinvolti ad oggi, e la sospensione di questa decisione. Arrivati a questo punto credo che i soci debbano fare sentire tutta la loro voce.
Lorenzo Tinagli
Consigliere comunale
e responsabile enti locali del Pd