Sì all’azionariato popolare, ma per il futuro. Adesso è il momento che qualcun altro (il riferimento agli imprenditori locali è chiaro) salvi le sorti dell’Ac Prato. A sottolinearlo sono gli esponenti della Curva Ferrovia Matteo 27, che nella giornata di ieri hanno espresso le loro idee attraverso un comunicato. Quella di entrare attivamente in società, come emerso durante il convegno di sabato "Tifosi e Club: percorsi di partecipazione e responsabilità condivisa", è una soluzione che stuzzica i sostenitori biancazzurri, ma per quanto riguarda gli anni a venire.
"Sabato mattina siamo stati in Comune a sentire discorsi molto interessanti, che in un futuro speriamo possano essere un modo per restituire il Prato ai pratesi. Staremo sempre vicini come abbiamo sempre fatto al nostro A.C. Prato, non ci spaventano di certo risultati e categorie e non siamo qui a piangere, sappiamo che ci saremo comunque, ma quello che vogliamo capire in maniera chiara e diretta è se ci saranno anche "I pratesi veri". Indipendentemente dalla categoria – sottolineano gli ultras – Fare uno sforzo ora, da parte di tutti e soprattutto di chi l’avrebbe già fatto (sappiamo tutti a grandi linee come è andata) è l’unico modo per salvare la storia di 117 anni del nostro A.C. Prato 1908". L’appello alla cordata di imprenditori locali è lanciato. "Noi, se non si fosse capito, lo ridiciamo: ci siamo e ci saremo sempre. Adesso però non c’è bisogno di noi, faremo sempre la nostra parte al di là dei risultati, liberi intellettualmente e senza vincoli, con i nostri paletti e le nostre garanzie, però vogliamo come tutti scongiurare il peggio. Adesso è il momento di uscire tutti allo scoperto e noi l’abbiamo fatto da un pezzo. Il tempo è poco e la città - continua la Curva Ferrovia Matteo 27 - avrà bisogno di tutti noi per far di nuovo sognare i tifosi del A.C. Prato. Vogliamo vedere una città unita e compatta in tutte le sue componenti, che si attivi con tutte le sue forze per salvare e dare nuove ambizioni a 117 anni di storia del Fiordaliso".
Venendo alla cronaca, oggi, come anticipato da Massimo Taiti a margine del convegno di sabato, due imprenditori locali dovrebbero versare 100 mila euro ciascuno per dare il la alla trattativa per l’acquisizione del club biancazzurro da parte di una cordata di pratesi. L’obiettivo è quello di trovare altri soggetti da qui al 18 luglio per raggiungere la cifra di un milione di euro. Questa è una delle due condizioni sospensive per la cessione delle quote dall’Humanativa Group al gruppo in questione. Nel frattempo però è necessario che il presidente Stefano Commini iscriva la squadra alla Serie D.
"Entro le ore 17 del 10 luglio, Commini deve inviare una Pec per chiedere di iscrivere la squadra al campionato di Serie D - aveva raccontato Taiti sabato - Il presidente deve pagare 21.500 euro, che include la tassa associativa, i diritti d’iscrizione al campionato, i diritti d’iscrizione al campionato Under 19 e un acconto a garanzia di eventuali passività sportive, e la fideiussione bancaria di 31 mila euro, ma soprattutto bisogna che saldi tutte le pendenze con i tesserati della stagione 2024/25, per una somma di 220 mila euro. Se questi soldi non vengono versati entro il 10 luglio la società viene deferita alla Co.Vi.So.D. Se nemmeno entro il 15 luglio Commini ha provveduto ai pagamenti, allora la Co.Vi.So.D – ha ricordato durante il convegno Taiti – dà tempo fino al 21 luglio, l’ultima data davvero buona, accettando comunque una penalizzazione di due punti da scontare nel prossimo campionato e una squalifica per il presidente del Prato".
Francesco Bocchini