
Il Faggione, un simbolo da 300 anni Sulle orme di un mito della natura
Nel terzo appuntamento con i consigli sugli itinerari da percorrere a piedi nel territorio pratese, andiamo alla scoperta di quello che è stato a lungo il maggiore albero monumentale della Provincia di Prato, purtroppo crollato lo scorso anno. Si tratta del Faggione di Luogomano e ciò che resta di questo enorme albero è ancora visibile nella riserva naturale di Acquerino Cantagallo. Quello che tutti i camminatori della zona conoscono come "Il Faggione" era un faggio di quasi 300 anni, la cui mastodontica chioma copriva un’area di 600 mq. In verità si trattava della fusione di due faggi, uniti alla base e cresciuti come un’unica grande pianta. Un’abbondante nevicata fece crollare uno dei due alberi nell’inverno del 2013, mentre la seconda metà del Faggione è stata vittima di una tempesta nel settembre 2022. Il grande ceppo in mezzo alla radura resta a testimonianza della maestosità di un tempo. Per raggiungerlo con un itinerario adatto a tutti, si può partire dal parcheggio del Passo degli Acquiputoli, lungo la SP24 (provinciale pistoiese) al confine tra i comuni di Cantagallo e Montale, poco distante dal centro visite della riserva naturale Cascina di Spedaletto. Si prende il sentiero CAI 00, superando il Passo degli Acquiputoli e attraversando la faggeta. Al bivio con il 432, si prende questo sentiero e, dopo una sosta alla Fonte degli Acerelli, si arriva alla radura del Faggione. Si svolta a destra sulla strada forestale, percorrendola senza deviazioni fino al punto di partenza. In questo tratto i faggi lasciano spazio ai profumatissimi abeti di Douglas, conifere americane piantate negli anni ’80 per un progetto di rimboschimento dell’Appennino. Lunghezza totale: 6 km, con 220 metri di dislivello positivo.
Andrea Cuminatto