Il dono in musica della Camerata "Festeggiamo le nozze d’argento"

Nuova stagione di concerti per i 25 anni di questa istituzione culturale preziosissima per il territorio. Protagonisti del programma i maestri del Novecento, ma ampio spazio riservato anche ai contemporanei

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Da 25 anni cuore pulsante della vita culturale e portatrice sana di armonia e bellezza nel solco della musica. La Camerata strumentale celebra le nozze d’argento con Prato e regala una nuova stagione di concerti con un cartellone ricco, coraggioso e con lo sguardo rivolto al futuro. Filo rosso che lega la programmazione, al via con la consueta anteprima per gli abbonati il 20 ottobre, è il tema del dono, a partire proprio da quel dono che la città si è fatta un quarto di secolo fa, dotandosi di un’orchestra oggi così strettamente connessa al suo tessuto da non poterne più concepire l’assenza. Nel presentare il nuovo cartellone non è mancato il doveroso omaggio a Lamberto Cecchi, recentemente scomparso, che ha saputo con tenacia trasformare in azione il suo amore per la musica. "Se la Camerata esiste molto si deve a lui", hanno concordato il presidente Guido Moradei, l’assessore alla cultura Simone Mangani, la presidente della Fondazione Cariprato, Diana Toccafondi, insieme al direttore artistico Alberto Batisti. Con l’anteprima al Teatro D’Annunzio del Collegio Cicognini e l’inaugurazione ufficiale il 17 novembre, con il direttore e violino Hugo Ticciati, prende il via la nuova stagione. "Dall’idea iniziale del dono si è sviluppata l’intera proposta che culminerà con un vero regalo", ha ricordato Batisti. "La prima esecuzione assoluta, fuori stagione a maggio, con la coproduzione commissionata a John Barber che vede insieme Camerata e Teatro Metastasio nella Chiesa di San Domenico". Il programma, con protagonisti i maestri del Novecento e un ampio spazio riservato ai contemporanei, si snoda fra le musiche di Casella, Malipiero, Prokof’ev, Šostakovic e Benjamin Britten, punto di riferimento etico di tante scelte artistiche della Camerata e celebrato proprio nel concerto del 2 marzo in occasione della festa di compleanno.

Un cartellone con radici salde nella memoria e solidi germogli nel futuro, con le partiture di Alfred Schnittke, Arvo Pärt, Peteris Vasks, e giovani direttori; fra questi si inseriscono Sueyon Kang, insieme a Ticciati è una delle rivelazioni della scorsa stagione, il pratese Simone Ori, cresciuto nella Camerata e al debutto nel Concerto di Pasqua con lo Stabat Mater di Pergolesi, Claudio Novati e Nicola Valentini, una promessa già avviata a un’importante carriera. Densa di significato l’immagine evocata da Batisti durante la presentazione. "Elia Wiesel, premio Nobel, racconta l’episodio biblico degli angeli apparsi in sogno a Giacobbe; nel risalire in cielo si dimenticarono di togliere la scala, lasciandola in dono all’umanità. Venticinque anni fa questa comunità si è donata una scala, un’orchestra con cui guardare in alto".

Francesca Tassi