
La procura di Firenze ha chiesto il processo per M. V., 23 anni di Montemurlo e studente universitario a Firenze, arrestato dalla polizia nel giugno del 2020 con l’accusa di essere a capo di una setta e di aver costretto i suoi adepti a subire atti sessuali avendoli pure convinti di essere lui il "Diavolo".
Sulla richiesta di rinvio a giudizio firmata dal della Dda di Firenze pm Eligio Paolini, per i reati di riduzione in schiavitù, violenza sessuale e pornografia minorile, dovrà decidere il gip in udienza preliminare fissata l’1 giugno. Per l’accusa, Valdambrini, difeso dagli avvocati Sigfrido Fenyes e Pier Nicola Badiani, nel giro di un anno avrebbe creato una vera e propria setta usata per infliggere abusi sessuali ad almeno 13 giovani, tra cui anche due minorenni.
Secondo la polizia, avrebbe persuaso gli adepti di averli scelti per salvare il mondo. Per convincerli della sua sedicente superiorità e porli i n uno stato di soggezione psicologica al fine di abusarne, avrebbe anche elaborato un rituale di resurrezione, inscenando uno strangolamento da parte di un sodale, al termine del quale si rialzava da terra fingendo di rimettersi a posto il collo. In un caso avrebbe anche praticato riti voodoo, con l’intento di provocare la morte della madre di una delle sue adepte. I fatti si sarebbero svolti in un lasso di tempo che va dal dicembre del 2018 fino alla primavera del 2019. La prima perquisizione della polizia in casa del ragazzo risale proprio all’aprile del 2019. Gli incontri – secondo quanto raccontato dalle vittime – sarebbero avvenuti in diversi luoghi della città: fra questi il parco di Galceti, il parco Le Fontane di Galciana, il cinema Multiplex Omnia, le case libere dai nonni. Era lì che venivano fatte le messinscena per convincere i presunti adepti a obbedire agli ordini del "Diavolo".