SILVIA BINI
Cronaca

Il Comitato alluvione:: "Sfrattati dai circoli"

Prima Bagnolo poi Oste hanno invitato i cittadini a non riunirsi più nei loro locali: "Ci accusano di essere critici con il Comune".

Una delle tante immagini dell’alluvione di novembre 2023 che investì Prato e la provincia causando danni e seminando morte e devastazione

Una delle tante immagini dell’alluvione di novembre 2023 che investì Prato e la provincia causando danni e seminando morte e devastazione

A Montemurlo la ferita dell’alluvione del 2 novembre 2023 brucia ancora. Quel giorno l’acqua travolse le frazioni di Oste e Bagnolo, causando la morte di Alfio Ciolini, annegato nel salotto della sua abitazione di via Riva e danni gravissimi a centinaia di case e aziende. Da allora, a ogni acquazzone, il timore di nuovi allagamenti torna a farsi sentire.

Per non restare in balìa della paura, i cittadini hanno dato vita a un comitato che da due anni organizza proteste, fiaccolate, raccolte firme e incontri per chiedere sicurezza idraulica e manutenzioni puntuali. Ma oggi, oltre alle questioni idriche, il gruppo denuncia un nuovo ostacolo: la difficoltà a trovare spazi per le riunioni. Dopo aver utilizzato per mesi il circolo Gelli di Bagnolo, il comitato è stato invitato a lasciare la sala "perché considerato troppo critico verso l’amministrazione comunale". Stesso copione a Oste: iniziale disponibilità, poi un improvviso rifiuto, che secondo i membri sarebbe legato al veto di un consigliere comunale.

"Ci accusano di essere di destra solo perché chiediamo al Comune di agire e rispondere alle nostre Pec, che restano senza esito", spiegano i portavoce. Ora il gruppo potrà riunirsi nei locali della Misericordia di Oste, che ha offerto ospitalità, e continuerà a monitorare i lavori di messa in sicurezza, sollecitando Comune, Regione, Consorzio di Bonifica e Publiacqua.

"Il nostro obiettivo è semplice: non dover temere la pioggia", ribadiscono i cittadini, determinati a non far spegnere l’attenzione e a chiedere con forza interventi di messa in sicurezza del territorio ancora estremamente fragile dal punto di vista della sicurezza idrica.

Silvia Bini