Il check up del distretto: "Ecco il perimetro reale per guardare al futuro"

Tracciare un "perimetro reale" partendo dalla fotografia attuale del distretto per poi provare ad immaginarlo proiettato nel futuro. E’ questo il progetto con l’ambizione di diventare una road map per l’assetto prossimo della filiera produttiva tessile pratese messo a punto da Pratofutura e dal suo presidente Marco Ranaldo. Un’idea nata dalla collaborazione tra l’associazione, il Pin, diretto alla presidente Daniela Toccafondi, Confindustria Toscana Nord e Comune di Prato, e presentata in occasione dei 40 anni dalla fondazione di Pratofutura.

"E’ un progetto – spiega Ranaldo – che mostrerà la vera anima del distretto e che fornirà dati e numeri concreti sulla situazione attuale. Un’idea che definisco animonumerica perché non si limita alla ricerca di numeri, ma vorrebbe andare a cercare la vera verità che ogni singolo uomo d’impresa si porta dentro". Le ditte tessili sono 2400 con 18mila addetti (in calo) a fronte di 4500 confezioni (80% a conduzione straniera) e 26.500 addetti (in crescita). A fronte di un eccessivo frazionamento dell’offerta i clienti di Prato sono diventati grandi.

"Pochi clienti forti verso tanti fornitori deboli. Prato è un eccezionale e potente laboratorio di ricerca e sviluppo di prodotti al quale poi non corrisponde una adeguata e altrettanto forte e competitiva parte industriale", sostiene Ranaldo. Con Perimetro reale, Pratofutura intende "raccogliere il sentiment vero degli imprenditori, conoscendolo direttamente dalle loro voci". La ricerca si divide in due parti: si inizia con incontri individuali con 50 imprenditori già individuati e di tutte le varie fasi della filiera, ai quali chiedere quali le visioni di medio periodo e quali le criticità che rilevano o le aspettative che hanno rispetto ai tanti temi di criticità. A questa fase ne seguirà un’altra con questionari accompagnati, inviati ad una platea di 250 imprenditori. A questa fase possono aderire tutti coloro che vogliono far sentire la loro voce. "Ogni tanto fa bene al distretto cercare di capire dove sta andando – afferma Marcello Gozzi, direttore di Ctn – E’ il momento buono per un check up con un approccio di più ampio respiro, al di là dei bilanci, sulla figura degli imprenditori e su come le aziende si vedono posizionate da qui a cinque anni e più in là". La ricerca, che analizza l’imprenditorialità e gli orientamenti imprenditoriali o con attenzione alla situazione economica delle aziende, alle aspettative, al passaggio generazionale, alla propensione ad aggregarsi, fondersi, acquisire o a vendere, alla visione organizzativa del distretto, all’integrazione sociale con le altre etnie, vede in campo diversi esperti e si chiuderà a maggio.

L’assessore Benedetta Squittieri sostiene che la ricerca permette "di capire il sentiment degli imprenditori perché si possano fare scelte adeguate per sostenere il distretto, in una fase di transizione ecologica e digitale e in cui emergono temi come la ricerca di competenze e del personale". Toccafondi (Pin) ribadisce come sia importante "mettersi con l’università al servizio di una esigenza di leggere il distretto così diverso rispetto a quello che si conosce".

Sara Bessi