Il caldo mette a rischio i lavoratori Ventilatori e acqua contro l’afa

La Cgil in campo: "Nelle giornate peggiori è anche possibile fare ricorso alla cassa integrazione". Gli imprenditori: "Distributori di bevande sempre a disposizione". Confartigianato: "Utile il buonsenso".

Il caldo mette a rischio i lavoratori  Ventilatori e acqua contro l’afa
Il caldo mette a rischio i lavoratori Ventilatori e acqua contro l’afa

"In fabbrica d’estate si è sempre patito il caldo, ma questi giorni sono davvero torridi". Ivo Vignali, titolare della Rifinizione Vignali, conosce bene il significato delle estati roventi all’interno dei capannoni industriali.

"Ci difendiamo perché abbiamo i capannoni a volta che permettono di difendersi un po’ meglio rispetto ad altre strutture – continua Vignali –. Comunque in questi giorni particolarmente caldi abbiamo distributori d’acqua, soprattutto nel reparto tintoria dove non manca mai". Impianto di areazioni, acqua fresca e pause alla Tessitura Italia: "Abbiamo i ventilatori che permettono un ricircolo dell’aria oltre agli umidificatori e questo aiuta, poi ovviamente forniamo acqua a tutti i dipendenti", dice il titolare Andrea Borelli. Se nei capannoni industriali fa caldo e le temperature superano per la gran parte della giornata lavorativa i 40 gradi, è diventata terribile anche la vita di muratori e manovali. E così, anche quest’anno, il sindacati Fillea Cgil lancia un appello alle aziende perché tutelino i lavoratori contro i rischi dei colpi di caldo.

"Siamo preoccupati per il caldo torrido di questi giorni, accompagnato da un’afa che fa aumentare la percezione della calura. Le alte temperature sono pericolose per la salute di chi lavora nelle fabbriche e lo sono ancora di più per coloro che svolgono lavorazioni all’aperto", si legge nella nota inviata dai sindacati. "Ribadiamo alle imprese la necessità di mettere la salute e la sicurezza dei lavoratori al primo posto usando accorgimenti come informare i lavoratori sugli effetti del calore, controllare temperatura e umidità, predisporre aree di riposo ombreggiate, mettere a disposizione acqua fresca, evitare lavori isolati, fino alla sospensione dei lavori utilizzando la Cigo". Come succede durante l’inverno, quando nelle giornate di pioggia viene chiesta la cassa integrazione, così è possibile farlo anche quando le temperature salgono sopra i 35 gradi, ma il contratto degli artigiani prevede anche la possibilità di anticipare l’ingresso o l’uscita dal lavoro per tutelare la salute dei dipendenti: "Ci si difende programmando i lavori in base agli orari, creando dove possibile delle aree di ombra e fornendo sempre acqua – interviene Stefano Crestini, presidente della Federazione Costruzioni per Confartigianato Toscana –. Così come la pausa pranzo al fresco, ciò che è più importante è comunque il buonsenso".

Silvia Bini