
"L’orologio è l’unico vero gioiello maschile. Ma purtroppo siamo rimasti in pochi a conoscerne i segreti e a capire dove e come mettere le mani su oggetti che hanno un valore elevato e necessitano di grande cura e attenzione". Parola di Massimo Avella, uno dei pochissimi maestri orologiai rimasti nel nostro territorio. Proprio in questi giorni è arrivata una piccola boccata di ossigeno anche per le gioiellerie, che hanno potuto riaprire, salvo poi dover chiudere nuovamente col ritorno della zona rossa. La speranza è che il 2021 sia un anno migliore rispetto a quello appena concluso.
Ma il problema del sapere artigiano, che rischia di scomparire, resta, indipendentemente dal coronavirus. Avella vanta un illustre percorso professionale, iniziato nel 1982 in un vero laboratorio specializzato nella riparazione di orologi e gioielli. Forte di una solida formazione professionale acquisita nella scuola fiorentina di orologeria Leonardo da Vinci, che purtroppo oggi non fa più questo tipo di corsi, Avella ha poi conseguito il diploma di meccanico orologiaio e ha proseguito negli anni a specializzarsi sempre di più.
"La nostra – ha detto – è una professione appassionante, ma che richiede anche un lunghissimo percorso di studi. In realtà non si finisce mai di imparare. Non ci sono molte mezze misure. Di solito o non si indossa proprio l’orologio, oppure al contrario si è disposti anche a spendere molti soldi per averne uno. Ma la qualità di un orologio non è necessariamente data dal prezzo. Ce ne sono poi di mille tipi e qualità, con caratteristiche più attinenti al mondo sportivo oppure realizzati in materiali preziosi". Parla con l’amore negli occhi Avella, nel suo negozio-laboratorio di via Vannucchi, che lui stesso ha aperto nel 1987. Uno "scrigno" all’interno del quale il maestro orologiaio pratese è rimasto fedele all’arte della riparazione e si adopera sia su orologi moderni che antichi, al quarzo o meccanici, qualsiasi sia la marca di fabbrica. "Il mio è un mestiere bellissimo. Ogni orologio ha la sua storia e ha segnato la storia di chi lo indossa. Ma oggi il mondo gira troppo attorno all’usa e getta, al consumismo sfrenato. Da me vengono in molti per riparare orologi che, se trattati dalle mani giuste, sono quasi eterni – conclude Avella -. Sarebbe bello che anche i giovani potessero avvicinarsi a questo mondo. Purtroppo non esistono più i corsi che io stesso ho frequentato ormai quasi 40 anni fa. Per imparare i segreti di ingranaggi e meccanismi credo i posti più vicini siano Milano o la Svizzera. E ogni marca produttrice tende a far specializzare e formare i suoi orologiai solo sui modelli prodotti. E’ un peccato che questo sapere non si tramandi".
L.M.