
I Nomadi al Politeama. Una storia che ha 60 anni
I Nomadi festeggiano i loro sessant’anni di musica anche a Prato: domani sera alle 21 al Politeama il concerto dello storico grippo, a cura di Fonderia Cultart, con i biglietti ormai quasi sold out. I Nomadi, la band più longeva in Italia e prima di loro, al mondo, solo i Rolling Stones. Sono i primi anni Sessanta quando tra Modena e Reggio Emilia Beppe Carletti e Augusto Daolio decidono di formare una loro band. L’esordio avviene nel 1963. Il nome Nomadi fu scelto un po’ per caso ma ha caratterizzato lo spirito del gruppo: le tappe dei loro interminabili tour toccano dai piccoli paesi ai grandi palchi delle maggiori città italiane senza distinzione. Nel 1966 inizia la collaborazione con un allora sconosciuto Francesco Guccini. Da questo sodalizio nascono canzoni che segneranno una tappa fondamentale nel panorama musicale italiano: Noi non ci saremo e Dio è morto, diventeranno dei veri e propri stendardi per tantissimii di giovani. E’ del 1972 Io Vagabondo, ancora oggi canzone simbolo della band e inno per diverse generazioni, scritta per loro da Alberto Salerno e Damiano Dattoli. Ad oggi il gruppo emiliano discograficamente conta 52 lavori, fra dischi in studio, live e raccolte per un totale oltre 15 milioni di copie vendute. Sono oltre cento i fan club sparsi in tutta Italia e ancor più Cover Band riconosciute. Il loro è un pubblico transgenerazionale. Da sempre la musica è stata coniugata all’impegno umanitario ed ha visto i Nomadi promotori di tantissime iniziative di solidarietà in Italia e nel mondo. I Nomadi oggi sono sono Beppe Carletti (tastiere, fisarmonica e cori – dal 1963), Cico Falzone (chitarre e cori – dal 1990), Domenico Inguaggiato (batteria – dal 2023), Massimo Vecchi(basso, voce – dal 1998), Sergio Reggioli (violino, voce – dal 1998), Yuri Cilloni (voce – dal 2017). Il concerto al Politeama è organizzato da Vincenzo Berti e Gianluca Bonanno per Ventidieci.