I finalisti del Premio Prato Poesia "Vegliano sul giardino del mondo"

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"Serve poesia e coraggio per la cura della casa comune, bisogna difendere l’armonia della creazione...". Sono parole recenti di Papa Francesco. Parole di speranza in un mondo diviso e dolente. In questa prospettiva il Comitato per il Premio Prato Poesia Nicola Fini è giunto alla sua V edizione, onorando la città di Prato e la cultura italiana, ma soprattutto onorando tutti coloro che, come papa Francesco, sono operatori di pace e attraverso il loro cuore, la loro arte, superano le insegne della morte. Ieri è arrivato l’annuncio dei nomi dei dieci poeti e dei titoli delle loro opere finaliste di questa edizione. Sono Alfredo Rienzi (Sull’improvviso), Antonietta Gnerre (Quello che non so di me), Antiniska Pozzi (Un nome di strega), Edoardo Olmi (Stagioni scalene), Eleonora Rimolo (Prossimo e remoto), Franco Casadei (Il bianco delle vele), Gian Pietro Guerrini (Che il mio salmo vada), Giulia Fuso (Le rimanenze), Luca Campana (Fioriture invernali), Luca Pizzolitto (Crocevia dei cammini). "Ringraziamo tutti i poeti che hanno partecipato, sempre più numerosi a questa festa della poesia – dice Giovanni Nuti, presidente del comitato Premio Prato Poesia –, donne e uomini che vegliano sul giardino del mondo".

Il Premio Prato Poesia nasce da un’idea della professoressa Giulia Vinditti Fini, per onorare il figlio Nicola, medico e segreto poeta, e onorare la poesia edita: luce minuscola della cultura, ma senza la quale la letteratura non avrebbe né radice, né fiore. Il concorso ha il patrocinio del Comune e il sostegno dell’Opera Santa Rita e dell’Arciconfraternita della Misericordia.