
Dopo la pioggia di fondi, adesso arrivano i maxi esperti di opere pubbliche. Sono 53 i tecnici che il governo ha messo a disposizione della Toscana per semplificare progettazione, cantierizzazione e rendicontazione delle opere pubbliche finanziate col Pnrr. La novità è emersa ieri mattina durante la cabina di regia in Regione, alla quale hanno partecipato il sindaco Biffoni per Prato, e il presidente della Provincia Puggelli per conto di tutti gli altri Comuni del territorio. La preoccupazione degli amministratori pubblici è notevole: la necessità di chiudere le grandi opere in 4 anni in un Paese dove in media ne servono almeno 7 rischia di mandare in fumo centinaia di milioni di euro messi a disposizione dall’Europa. Il caso del Comune di Prato è emblematico. Per il momento sono arrivati 20 milioni di euro di finanziamenti per 23 opere fra infrastrutture sportive, spazi culturali, mobilità sostenibile e aree verdi nelle scuole. Il 22 febbraio, inoltre, scadrà il bando sulle nuove scuole, al quale Prato candiderà il restyling delle Pier Cironi, a inizio marzo si chiuderà quello per l’hub del riciclo tessile di Alia e l’essiccatore di Gida, e poi c’è il comparto sanità dove si attendono notizie per la palazzina dell’ospedale e il distretto di San Paolo. "Noi abbiamo un solo ufficio gare che non può fare miracoli", commenta Biffoni. "Da parte nostra c’è tutto l’impegno a spendere bene e velocemente questi fondi, ma ognuno deve fare la sua parte. Noi abbiamo anche altri investimenti attivi: ci sono giardini, ciclabili, strade, la palazzina dell’Urp della municipale in piazza dell’Università, palazzo Pacchiani, il Bastione delle Forche. Siamo in attesa di novità sul Pinqua. O si fanno nuove assunzioni, o si snelliscono le procedure. Non ci sono alternative". Se il Comune di Prato è preoccupato, in quelli della provincia la situazione è ancora più pesante, acuita da mancanza di tecnici, risorse e strutture. "Dall’epifania a oggi sono usciti una quantità infinita di bandi", spiega Puggelli. "Leggerli e studiarli tutti è una sfida improponibile. Come Provincia ci siamo messi a disposizione per supportare progettazione e rendicontazione attraverso i nostri tecnici. Restiamo però ancora in attesa di due risposte dal governo: la prima riguarda lo sblocco delle assunzioni, finora garantito solo ai Comuni, la seconda è la riforma del testo unico che ci garantirebbe di essere soggetti con ufficio gare e progettazione. Se si continua di questo passo, assisteremo a un Pnrr a due velocità: i Comuni grandi che investono e quelli piccoli fermi al palo". Puggelli invoca anche lo sblocco di nuove opere nell’ambito del Pnrr. "Il governo deve finanziare infrastrutture strategiche per la nostra provincia. Penso al Ponte alla Nave, al collegamento della Vallata con l’autostrada, al prolungamento della provinciale a Iolo e alla tramvia Peretola-Pecci".
Stefano De Biase