I cinesi a quota 30mila residenti Raddoppiati in meno di dieci anni

Negli ultimi sei mesi l’aumento è in media di oltre 4 unità al giorno. Oggi rappresentano il 15% degli abitanti. Il 25% ha meno di 18 anni e solo il 2% più di 65. Italiani in calo: sono il 96% degli anziani iscritti all’anagrafe

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Sempre più cinesi a Prato. Gli ultimi dati dell’ufficio statistica del Comune aggiornati al 30 giugno scorso parlano di 28.621 residenti, quasi il 15% degli iscritti all’anagrafe. Sono 792 in più dall’inizio dell’anno (in media un saldo di 4,4 iscrizioni in più al giorno) e 1.272 rispetto al 30 giugno 2021 (in media 3,5 in più al giorno). Diminuiscono in parallelo i residenti italiani: sono 149.040, 765 in meno negli ultimi sei mesi (in media 4,2 al giorno) e 1.435 in meno in un anno (3,9 in media al giorno). Aumentano anche i residenti stranieri nel complesso, ma decisamente meno degli orientali. Il 30 giugno risultavano 45.362 iscritti all’anagrafe, 858 in più dall’inizio dell’anno (4,7 in media al giorno) e 1.003 in più rispetto al 30 giugno 2021 (2,7 in media al giorno). Oggi i residenti immigrati sono il 23,34% della popolazione (quasi un cittadino su quattro), erano il 22,9% un anno fa. C’è da precisare che questi sono i numeri dei residenti, cui vanno sommati i regolari non iscritti all’anagrafe e i clandestini, che potrebbero essere diverse migliaia (anni fa la procura ne ipotizzò in provincia 15mila).

C’è un dato che fa una certa impressione: il 31 dicembre del 2012 i cinesi residenti erano 15.029, quindi in meno di dieci anni la comunità è quasi raddoppiata (l’incremento è del 90,4%, pari a 13.592 unità). Un aumento costante e progressivo, che si è un po’ allentato solo nel periodo più buio della pandemia. Negli stessi dieci anni gli italiani sono diminuiti di quasi 9mila residenti, con un calo del 5,6%. Dieci anni fa gli orientali non erano neppure l’8% della popolazione e gli italiani l’82,6%. Sulla crescita della comunità cinese pesano l’età media molto più bassa di quella italiana e l’incremento delle nascite. Anche in questo caso i numeri parlano: il 25,3% dei cinesi residenti (più di un quarto) ha meno di 18 anni, mentre solo il 2% (in tutto 65 persone) ne ha più di 65. Situazione capovolta fra gli italiani, con solo il 14% di minorenni e quasi il 29% di over 65. In valori assoluti gli italiani con meno di 18 anni non sono neppure 21mila, i cinesi 7.290, gli stranieri nel complesso 10.612. Se si fotografa solo la situazione dei minorenni le proporzioni sono chiare: un ragazzo o bambino su tre non è italiano e quasi uno su quattro è cinese. E’ invece italiano oltre il 96% degli over 65.

Fra le altre comunità straniere ci sono gli albanesi (3.773, in calo), i rumeni (3.336, in flessione), i pakistani (2.225, in aumento), i marocchini (1.350, in calo), i nigeriani (750, stabili), i bengalesi (529, in crescita) e i georgiani (meglio le georgiane) che in un anno sono passati da 394 a 478 residenti. Nel complesso i residenti in città sono 194.405, in lieve flessione rispetto al 30 giugno dell’anno scorso.

Anna Beltrame