
Tenevano le chiavi di casa, dove era nascosto il carico di droga, nel pannolino del figlio di tre mesi. Un’accortezza che, nei loro piani, avrebbe permesso di farla franca in caso di un controllo. Peccato che non sia stato così perché i carabinieri del reparto operativo tenevano d’occhio la coppia da diverso tempo sospettando che potesse essere implicata in un giro di spaccio. Il sospetto si è rivelato giusto perché nella casa dei due albanesi, Amarildo Avduli e la compagna Elesina Xhafaj rispettivamente di 32 e 22 anni, in via del Cilianuzzo c’era un bel rifornimento di stupefacenti conservato in sacchetti dell’Ikea e in uno zaino dentro un armadio: circa 30 chili (fra hashish e cocaina in panetti) del valore di circa mezzo milione di euro. I due sono finiti in manette. L’uomo è in carcere mentre la donna è ai domiciliari in quanto le è stato concesso di accudire il bambino di appena tre mesi.
"E’ un colpo significativo all’attività di spaccio sul mercato pratese", spiega il comandante dei provinciale dei carabinieri, il colonnello Francesco Zamponi. "Anche questa operazione dimostra come Prato sia il deposito logistico della droga per la sua posizione geografica strategica: si trova al centro del Paese, ha il collegamento con due autostrade, una che va da Nord a sud, l’altra verso il mare, ha l’interporto che facilita le spedizioni e una ferrovia dove passano molti treni. Non abbiamo trovato strumentazione per il confezionamento delle singole dosi e, quindi , supponiamo che la droga, 25 chili di hashish e 4 di cocaina, fosse destinata agli spacciatori al dettaglio". I carabinieri hanno cominciato a tenere la coppia sotto osservazione dopo essersi accorti che nella comunità albanese di Chiesanuova c’era una giovane coppia con un bimbo appena nato che conduceva una vita agiata. Nonostante fossero due disoccupati, si potevano permettere una Mercedes Classe A, facevano pranzi e cene al ristorante, non lesinavano sulla spesa uscendo dai supermercati con carrelli strapieni. Insomma, non si facevano mancare nulla nonostante nessuno dei due avesse un lavoro.
L’altra sera i carabinieri hanno deciso di sottoporli a controllo e, a 50 metri da casa, li hanno fermati fingendo di eseguire un controllo anti Covid. I due hanno detto di essere usciti da casa di un amico ma hanno mostrato segni di nervosismo. I militari hanno contestato che sul campanello dell’abitazione da dove erano usciti c’era il loro nome. A quel punto hanno dovuto ammettere e consegnare le chiavi di casa per la perquisizione. La donna ha spogliato il bimbo prendendo le chiavi dal pannolino. Nascosto dentro un armadio in camera da letto i militari hanno trovato l’ingente quantitativo di droga, che è stato sequestrato: 25 chili di hashish suddivisi in panetti da 100 grammi, 528 grammi di marijuana e più di quattro chili di cocaina pressati in 12 pacchetti. Le indagini vanno avanti per capire da dove provenga lo stupefacente.
Laura Natoli