"Essere probabilmente la prima donna compositrice ed esecutrice rappresentata in un teatro lirico italiano è un grande motivo di orgoglio che spero possa ispirare altre artiste". Un altro grande traguardo per Giulia Mazzoni, compositrice e pianista pratese, che venerdi 5 gennaio alle 20 presenterà in prima assoluta il suo nuovo progetto in uno dei più prestigiosi teatri d’Europa: il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. La nuova stagione di spettacoli del Teatro si aprirà proprio con il concerto dell’artista, che presenterà ed eseguirà al pianoforte le musiche del suo nuovo progetto discografico "Yas - Your Anima System", una produzione internazionale registrata a Los Angeles, Praga e Firenze. Il pianoforte di Giulia dialogherà con l’Orchestra del Maggio composta da 40 elementi e diretta da John Axelrod. Pianoforte e orchestra saranno integrati da interventi di musica elettronica prodotta dal producer americano Thom Russo, vincitore di 16 Grammy Awards. Il concerto sarà accommpagnato da immagini scelte dall’artista proiettate su grande schermo e da interventi di danza contemporanea eseguiti dal gruppo Yas Dance Project con le coreografie di Luca Lupi.
"È per me un grande onore e un’immensa emozione debuttare al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, tempio di eccellenza e custode della tradizione più profonda e sacra della musica classica – dice Giulia Mazzoni –. Nel corso della mia carriera ho avuto l’opportunità di esibirmi in tanti magnifici teatri dell’opera nel mondo, ma il Teatro del Maggio rappresenta per me qualcosa di speciale. Presentare in prima assoluta il mio nuovo album con un’orchestra così prestigiosa, diretta dal grande maestro John Axelrod, è un sogno che si avvera. Sono cresciuta in questo teatro che quando ero piccola si chiamava Comunale. Ho tanti ricordi che custodisco dentro di me e che hanno ispirato il mio percorso".
In scaletta il nuovo album e brani del passato. Una musica strumentale nuova e carica di energia esplosiva che vede protagonista e al centro sempre il pianoforte di Giulia e la sua poetica interpretativa. "Vorrei che durante il concerto il pubblico ritrovasse la ricchezza di emozioni e la universale bellezza della musica strumentale – conclude l’artista pratese –. Vorrei che potesse cantarla, ballarla e viverla liberamente. La musica, tutta, deve essere vissuta con libertà, gioia e trasporto".