FRANCESCO BOCCHINI
Cronaca

Migliaia di musulmani in preghiera. Tre parchi invasi alle luci dell’alba

I fedeli si radunano all’aperto per il giorno del sacrificio. Mangani: "Rispettate le norme sul distanziamento"

La festa islamica del sacrificio al Parco della Pace

Prato, 21 luglio 2021 - I primi fedeli si sono presentati all’alba, quando la luce del giorno stava cominciando a spuntare. Erano da poco passate le 6,alle 6,30 il numero dei presenti era già consistente. Tutto fatto per arrivare in tempo, così da potersi sistemare in modo ordinato, alla giusta distanza dagli altri, ognuno sul proprio tappetino in attesa che la cerimonia iniziasse. Nella mattinata di ieri si è festeggiata a Prato la cosiddetta "Eid al-Adha", la Festa del Sacrificio, altrimenti conosciuta come Festa del Montone, momento sacro per i musulmani, che rievoca la prova di fede di Abramo a cui Dio aveva chiesto di offrire in sacrificio suo figlio. Sacrificio che poi non si verificò, visto che Abramo si fermò grazie all’apparizione di un angelo che gli disse di uccidere un montone al posto del figlio.

Le comunità della città hanno avuto tre spazi all’aperto a disposizione per le celebrazioni, esattamente come 12 mesi fa e a differenza degli anni pre Covid, quando l’appuntamento si teneva in luoghi chiusi. La comunità pakistana si è radunata al parco degli Aquiloni (Prato Nord), quella araba al parco ex Ippodromo di via Roma e quella bengalese al parco del Guado Sud di via Maliseti. In tutto sono stati quasi tremila i cittadini di religione musulmana che, divisi in maniera organizzata presso le tre aree verdi, si sono riuniti a pregare dalle 7 fino alle 8. "Tutto è filato liscio e non si sono registrati problemi grazie a una macchina organizzativa estremamente efficiente", racconta l’assessore comunale Simone Mangani.

A garantire il rispetto delle regole anti Covid (in particolare quella del distanziamento interpersonale) e l’ottima riuscita dell’evento, autorizzato dalla Questura e facilitato nella sua messa in scena dall’ufficio Ambiente e verde pubblico e dal Servizio Immigrazione del Comune di Prato, ecco l’impegno delle tre associazioni richiedenti, che hanno collaborato pienamente con gli enti locali e con la forza pubblica. Riguardo alla cerimonia in sé, il sacrificio animale è stato soltanto simbolico, in quanto la legge italiana indica che le macellazioni sono vietate nei luoghi pubblici e relegate a specifiche strutture, i macelli appunto, debitamente certificati.