Gigi Biancalani, una complessa successione

Non prima di metà settembre la sostituzione del compianto vicesindaco e assessore al sociale. Scelta difficile per Biffoni: gli scenari

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Sono giorni d’attesa in palazzo comunale per conoscere la nuova composizione della giunta Biffoni dopo la prematura scomparsa del vicesindaco, nonché assessore al sociale, Luigi Biancalani. Il sindaco, profondamente toccato dall’addio a quello che ha definito "un babbo, un punto di riferimento, un pezzo di famiglia", ha annunciato di non volere affrontare il capitolo riorganizzazione della giunta fino all’8 settembre.

Una decisione in segno di rispetto per quanto Biancalani ha fatto in otto anni in Comune, ma anche per potersi dedicare appieno alle celebrazioni del periodo di festa della città. Il tempo però stringe perché il vicesindaco deve essere individuato nei tempi di legge e perché la delega al sociale va ridistribuita al più presto visto che dall’autunno rischia di diventare quella di maggiore peso, alla luce dell’allarme bollette che si sta abbattendo sulle famiglie pratesi. Senza dimenticare il tema Società della Salute, di cui Biancalani era presidente, e che adesso necessita di una nuova guida per tutti gli adempimenti burocratici e di indirizzo. Fare quadrare tutte le caselle però per il sindaco non sarà affatto semplice, perché ognuno degli uomini e delle donne vicini a Biffoni sembra avere un elemento ostativo al proprio ingresso in giunta. I tre nomi forti sono quelli di Simone Faggi (tra l’altro ex vicesindaco), Nicola Ciolini e Gabriele Alberti. Tutti e tre hanno una particolare conoscenza del settore e probabilmente potrebbero anche ricoprire il ruolo di vicesindaco. Ma i contro non mancano. Faggi è presidente di Acqua Toscana, mentre Ciolini guida Alia, ed entrambi stanno giocando la delicata partita della multiutility toscana dei servizi pubblici. Rimuoverli da quell’incarico significherebbe fare perdere centralità a Prato in una partita cruciale per il territorio. Alberti è invece il presidente del consiglio comunale e cambiargli ruolo significherebbe aprire una nuova disputa all’interno del Partito Democratico sul suo successore dopo le polemiche del 2019, quando venne preferito a Monia Faltoni. Possibile anche l’ipotesi di un rimpasto delle deleghe, e in quel caso potrebbe tornare in corsa il nome dell’ex assessore Filippo Alessi, che però già tre anni fa aveva deciso di tornare alla propria professione di tecnico rinunciando a un mandato bis.

La terza pista porta a un nome del mondo civico, proseguendo sul solco della nomina di Biancalani. Figure stimate sono quelle di Idalia Venco della Caritas o di Elena Pieralli dell’associazione La Pira. Entrambe però scontano la mancata conoscenza della macchina burocratico-amministrativa del Comune, mentre l’incarico dalla durata di poco più di diciotto mesi richiede una figura capace di essere subito operativa. Infine il nodo vicesindaco. Se non dovesse essere nominato un assessore al sociale particolarmente di peso, allora si aprirebbe una corsa a tre nell’attuale giunta. Benedetta Squittieri è in pole, ma avrebbero possibilità anche Valerio Barberis e Simone Mangani. Il momento delle decisioni comunque arriverà approssimativamente entro metà mese.

Stefano De Biase