Prato piange Giacomo Fiaschi, imprenditore e fine pensatore. Fu consigliere speciale di Cenni

Una vita da film: viceparroco alla Sacra Famiglia, poi la rinuncia all’abito talare, il trasferimento in Tunisia e infine il ritorno in Italia. Il ricordo dell’ex sindaco

Giacomo Fiaschi

Giacomo Fiaschi

Piazza Armerina (Enna), 24 maggio 2024 – Un personaggio da film, come scherzosamente si definiva sui social. E una vita da film, anzi molte vite vissute in vesti diverse quella di Giacomo Fiaschi, scomparso a 74 anni. Per dire, fu anche viceparroco della Sacra Famiglia.

Un fine pensatore, Fiaschi, imprenditore di Prato che a metà degli anni Novanta andò a vivere a Tunisi. Da qualche anno era tornato in patria, a Piazza Armerina, provincia di Enna, dove vive la sorella suora.

Oltre all’impegno religioso, anche quello politico ha sempre fatto parte della sua vita, in Tunisia come nella sua Prato: non per nulla fu consigliere speciale di Roberto Cenni, sindaco dal 2009 al 2014. E l’ex sindaco lo ricorda così: “Caro Giacomo, è questo tuo sorriso sornione e lo sguardo permeato di una intelligenza lucidissima che serberò sempre nel profondo del mio cuore. Ti ho conosciuto grazie all’amico Dante Mondanelli e subito sono stato conquistato dalla tua grande capacità di analizzare il mondo politico e tutti gli eventi socio-economici e culturali della nostra era. Per questo – scrive l’ex sindaco Cenni – ti ho voluto come “consigliere speciale” durante il mio mandato da sindaco della nostra Prato. Prato che, pur vivendo lontano da molto tempo, prima in Tunisia e poi in Sicilia, non hai mai dimenticato, anche se spesso ti è stata matrigna. Ogni qualvolta ci sentivamo il discorso non poteva che cadere sul classico “Roberto icché dicono a Prato?”. Ricordo con piacere il viaggio che facemmo a Tunisi, nel corso del quale ci presentasti a tante personalità politiche ed economiche, gettando le basi di una collaborazione fra le due sponde del mediterraneo che purtroppo non ha avuto seguito. La tua amicizia e vicinanza si sono sempre manifestate in molti momenti della mia vita, sia pubblici che privati, ed ogni tua parola è stata di volta in volta una guida sicura o un conforto fraterno ed insostituibile. Quando ho saputo che stanotte ci avevi lasciato ho immediatamente pensato al tuo caro Giovanni e alla gioia che proverai riabbracciandolo nella luce del Signore. Che questo sia di conforto a tutti noi, a tua moglie Rosaria ed a tua sorella Elisabetta che abbraccio sinceramente”.