
Il servizio che permette alle famiglie che lavorano di portare e prendere i figli con più tempo è stato affidato ad una cooperativa di Salerno.
Un inizio d’anno scolastico a ostacoli per molte famiglie pratesi. Il servizio di pre e post scuola non è partito come previsto il 22 settembre, una settimana dopo la prima campanella, costringendo genitori e bambini a improvvisare soluzioni alternative per conciliare orari di lavoro e necessità quotidiane.
"Sono qui a scrivervi perché penso debba essere portato alla luce il disagio che ci sta creando il Comune di Prato" si legge nella lettera inviata da una mamma. "Per il 22 settembre era previsto l’inizio del prescuola al Collodi. Ad oggi, invece, scopriamo tramite passaparola tra genitori che non inizierà. Siamo in un’era in cui le famiglie necessitano del prescuola per mancare il meno possibile a lavoro, dato che ce n’è poco e chi lo ha se lo deve tenere stretto. Si poteva comunicare la variazione con un messaggio, una mail o una telefonata: non è stato fatto né dalla preside né, tantomeno, dal Comune".
La segnalazione denuncia soprattutto il vuoto di comunicazione: "Ho provveduto io a inviare una mail di conferma – continua la mamma – e mi è stato risposto che il ritardo è dovuto al prolungarsi delle procedure per l’affidamento del servizio. Nel 2025 non si può andare avanti così". Dalla parte del Comune arriva la replica ufficiale, che conferma l’avvio del servizio di pre e post scuola soltanto lunedì 29 settembre. "Il servizio – si legge nella nota – sarà gestito quest’anno dalla Cooperativa Vola, che si è aggiudicata l’appalto. Coinvolgerà 1.454 alunni nel prescuola e 800 nel post scuola. Rispetto allo scorso anno verrà attivato in più plessi e, in presenza di bambini con disabilità grave certificata, è prevista la presenza di un operatore aggiuntivo".
Il Comune sottolinea inoltre che da lunedì 22 settembre sono comunque partiti altri servizi scolastici: la refezione, che interessa 9.263 alunni con oltre 1.000 diete speciali, e il trasporto scolastico per circa 250 bambini. "Solo l’Istituto Malaparte, su richiesta della scuola, inizierà la mensa il 29 settembre", precisa la nota.
Resta però l’amarezza di chi si è trovato di fronte a un cambio di programma senza preavviso, aggravato – secondo i genitori – dal criterio del massimo ribasso con cui è stato affidato l’appalto a una cooperativa di Salerno. Una scelta che, pur legittima, riaccende il dibattito sulla qualità dei servizi scolastici e sulla necessità di garantire continuità e comunicazione puntuale alle famiglie. Per molte di loro, il 29 settembre segnerà la fine di un disagio che, seppur temporaneo, mette ancora una volta in evidenza quanto il pre e post scuola sia diventato un supporto essenziale per la vita lavorativa e familiare in città.
Silvia Bini