LAURA NATOLI
Cronaca

Ristorante nel mirino dei ladri, quattro furti in pochi mesi: "Ora basta, dormo nel locale"

L’ultimo colpo al "Manduca" di via del Melograno nella notte di sabato. Rotte due porte. Rubati fondo cassa e bottiglie di vino. "Se chiudo, sette famiglie restano senza un lavoro"

Il socio Giovanni Betti

Il socio Giovanni Betti

Prato, 3 ottobre 2023 – Si sono introdotti dentro al ristorante usando gli arnesi del cantiere vicino. Hanno forzato e distrutto due porte (una con il maniglione antipanico) e hanno fatto razzia di tutto quello che potevano: il fondo cassa e diverse bottiglie di vino. Un bel gruzzolo, insomma. Il colpo è stato messo a segno nella notte fra sabato e domenica al ristorante "Il Manduca" di via del Melograno. La cosa più grave è che non è la prima volta.. Sono stati ben quattro (tre solo nell’ultimo mese) i furti fotocopia che i tre soci del ristorante sono stati costretti a subire con i conseguenti danni. "Non ce la facciamo più – attacca Andrea Cecchi, uno dei soci – In pochi mesi abbiamo dovuto rimettere le porte per ben cinque volte, considerando che sabato ne hanno rotte due. Ogni volta sono 2,500 euro a porta. Il conto è presto fatto".

Cecchi racconta che ad ogni colpo i ladri rubano di tutto, perfino gli altoparlanti della musica. Una volta i ladri hanno trovato anche parte dell’incasso lasciato nel locale.

"Non sappiamo più cosa fare per difenderci – aggiunge Cecchi – Stiamo mettendo a posto per far ripartire il ristorante subito ma così diventa difficile andare avanti. Siamo stremati". Negli ultimi anni i tre soci, come chiunque lavori nella ristorazione, hanno dovuto affrontare momenti difficili a causa della pandemia. Se a quelle perdite, si aggiungono i continui furti "viene voglia di chiudere", dice amareggiato Cecchi. "Durante la pandemia abbiamo dovuto pagare 60.000 euro di affitto per non aver mai lavorato – spiega – Ancora oggi diamo 2.500 euro di affitto al mese a un curatore fallimentare, perché la proprietà del fondo è fallita nel frattempo. Il curatore non ci è mai venuto incontro. Abbiamo fatto sforzi sovrumani per restare aperti. Anche perché se chiudiamo vanno a casa sette persone, che vuol dire sette famiglie a cui bisogna dare da mangiare. E’ una vergogna. Se continua di questo passo saremo costretti a dormire a turno nel locale, visto che nessuno ci tutela nonostante siamo onesti lavoratori e paghiamo regolarmente le tasse. Sono sempre i soliti due tossici ad agire. Prima rubano gli attrezzi dal cantiere vicino e poi vengono qui. Questa non è vita".