Furfaro: la sconfitta viene da lontano "Al Pd servirà una rigenerazione"

Il deputato di Agliana assicura: "Sarò il rappresentante della voglia di riscatto di questo territorio". E sul futuro del partito: "Pochi si sentono garantiti. Serve una proposta che parli alle fragilità di tutti"

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Il Pd pratese prova a ripartire dopo la batosta elettorale. E al netto dell’analisi del voto che verrà effettuata domani in segreteria e nei prossimi giorni con la convocazione dell’assemblea provinciale, si prova a guardare anche agli aspetti positivi. Fra questi c’è l’elezione alla Camera di Marco Furfaro, il cui seggio è scattato al plurinominale visto che la capolista, Anna Ascani, è passata in un collegio umbro. "Innanzitutto voglio dire che è un privilegio enorme potere rappresentare la mia terra", commenta Furfaro. "Per questo ringrazio le cittadine e i cittadini della Toscana, i militanti che mi hanno sostenuto. La gioia di esserci per la mia gente è però sovrastata dall’amarezza per la sconfitta. Ma reagiremo e subito. Conosco bene il sentimento di distanza che c’era verso la nostra parte. Ora è il momento di tirare una riga e ripartire". A Furfaro e a tutto il Pd il compito di andare a rintracciare i motivi del flop nazionale e del peggiore risultato di sempre del Pd a Prato, sia città che in provincia.

"La sconfitta viene da lontano", prosegue il neo deputato. "Certo, le divisioni e il campo largo che si frantuma non hanno aiutato. Ma c’è molto di più. Riguarda il modello di società che, purtroppo, anche il centrosinistra in tutte le sue forme ha contribuito a costruire. La maggioranza delle persone è impaurita. C’è un filo rosso che lega milioni di famiglie e imprese: la precarietà, il disagio, l’essere ricattabili. Oggi pochi si sentono sereni e garantiti". Furfaro, 42 anni, rappresentante dell’ala di sinistra del Pd, è di Agliana, ma assicura che sarà il parlamentare di riferimento per il Partito Democratico anche per quanto riguarda la provincia di Prato. "Io vengo da questa terra, sono di Agliana, a due passi da Prato", aggiunge Furfaro. "Conosco questi luoghi perché ci sono cresciuto. Ho visto quanto hanno resistito nelle fatiche dei miei genitori operai, nella precarietà dei ragazzi della mia generazione, nella solitudine delle imprese dinanzi a una politica industriale spesso assente. Io ci sono e ci sarò. Sarò orgogliosamente il rappresentante della voglia di riscatto del nostro territorio. E non sarò solo. Avrò al mio fianco amministratori eccellenti, come quelli di Prato e dei Comuni della provincia. E la forza della comunità del Pd pratese, piena di giovani e guidata da un segretario giovane e preparato. Saremo uniti per rappresentare al meglio gli interessi delle famiglie e delle imprese del territorio". Intanto all’orizzonte per il Pd nazionale si profila il congresso, mentre a Prato ci sono da preparare le elezioni del 2023 a Poggio a Caiano, e l’anno successivo a Prato, Montemurlo e in tutta la Vallata. "Al Pd serve una rigenerazione politica, non solo organizzativa", conclude Furfaro.

"Perché sono proprio le nuove generazioni a chiederci coraggio sulla transizione ecologica, le famiglie e le imprese, a non sopportare più la precarietà di questi tempi, gli anziani a non vedere garantito il loro diritto alla serenità. E’ il momento di mettere in campo una visione del mondo e una nuova generazione di persone credibili a rappresentarlo. Anche a Prato non dobbiamo dare niente per scontato, ma abbiamo un laboratorio di partito innovativo. E la fortuna di poter supportare l’importante lavoro della giunta guidata da Matteo Biffoni. Cioè una delle amministrazioni più avanzate d’Italia su tanti temi cruciali per il futuro. Dovremo sapere coniugare il buon lavoro fatto al governo della città con la capacità di costruire, con unità e passione, una proposta politica che parli alle fragilità quotidiane di famiglie e imprese".

Sdb